La chiesa di Santa Maria della Pieve si trova nel comune di Orzivecchi, a nord del suo centro abitato, nella Bassa Occidentale bresciana. Il fabbricato, a pianta quadrata, è orientato a est. La facciata, con sommità a doppio spiovente, presenta addossato un portico a tre campate leggermente arretrato dai fianchi della stessa. Nella parte inferiore, oltre al portale di accesso, si riscontrano due monofore laterali. In quella superiore, si trovano una modanatura di raccordo tra la facciata e la copertura e un rosone con cornice, entrambi in cotto. Dello stesso materiale sono le fasce che scandiscono l’intero prospetto, a eccezione della zona occupata dalla sagoma della loggia. Un campanile a vela si trova nel lato sud dell’edificio. All’interno, l’impianto a tre navate presenta delle decorazioni murali. Archi a tutto sesto, intercalati a lesene semplici, delimitano la navata centrale di quelle laterali. L’aula è coperta da volte a crociera mentre il presbiterio da volta a botte lunettata e semi cupola a spicchi.
VIII – La fondazione della pieve di Bigolio, nome originario della chiesa di Santa Maria della Pieve, si può collocare tra l’VIII e il IX secolo d.C. ed ebbe vita fino alla fine del XIV secolo. La sua esistenza è esplicitamente documentata soltanto negli anni 1120/1193. Verso la fine del XIV secolo la pieve fu abbandonata (ufficialmente nell’anno 1383), in seguito a guerre, carestie e pestilenze che decimarono la popolazione locale.
XV – La chiesa riedificata probabilmente nel XV secolo era ad una navata con il tetto tavellato, sorretto da due archi in cotto e con pavimento più basso dell’attuale. Aveva tre altari: il maggiore dedicato alla Madonna detta della Pieve poi all’Immacolata, e ai due lati del presbiterio, a destra l’altare di San Gaetano, a sinistra quello di San Lorenzo. Aveva solo due finestre: una a mezzaluna sopra la porta maggiore, l’altra a fianco della stessa. All’entrata esisteva la pila dell’acqua santa.
XVI – Nel 1565, con strumento rogato il 22 maggio, la chiesa fu concessa ai Frati conventuali di San Francesco di Orzinuovi. Si deve probabilmente a loro il successivo rifacimento, del 1586, come si desume da una piccola terracotta sul fianco esterno del presbiterio, sulla quale si legge: “A di 5 maggio 1586 / Giovanni Dusoli / di Comesano / fece”.
XVII – Nuove opere vennero compiute a completamento della chiesa nel 1667 come ricordava la data graffita su due piloni costruiti sul fianco nord a rafforzare l’edificio.
XIX – La chiesa venne rifatta nel 1895, a tre navate con il pronao, per l’intervento del capomastro Faustino Valperta, come ex voto per la guarigione dell’unico figlio Pietro. In tale occasione, come si legge in una memoria, “si diede quindi mano all’opera di demolizione della pericolante volta maggiore e di quella del presbiterio, nonché a parte delle pareti laterali, salvando intatto il muro di facciata e le pareti del presbiterio…”.