Chiesa di San Giacomo Apostolo (Stadolina, Vione)

Diocesi di Brescia - chiesa parrocchiale - Lombardia

Vione - Via Dante - BS - 25050

0364/94144

Le informazioni riportate, in tutto o in parte, sono riprese da BeWeb, la banca dati dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI , implementata dalle diocesi e dagli istituti culturali che hanno concluso il rilevamento e la descrizione del patrimonio sul proprio territorio. Quanto pubblicato è da intendersi work in progress e pertanto non esente da eventuali suggerimenti per essere migliorato e reso più efficace.

1610 – La data 1610 incisa sull’architrave del portale indica con ogni probabilità la conclusione del cantiere di riedificazione della chiesa.
1645 – L’ancona è considerata capolavoro dell’arte dell’intaglio del legno, opera di Giovanni Battista Ramus. L’ancona è ricchissima, con grandi angeli-cariatidi, timpano spezzato, statue e decorazioni. Ingloba l’ancona della precedente chiesa, attribuita a Stefano Lamberti, cinquecentesca oggetto recente di furto delle statue della Vergine tra san Giacomo e Rocco.
1645 – Gio Antonio Togni di Vione, allievo di G.B. Ramus realizza l’ancona.
1670 – Pietro Ramus realizza l’ancona lignea dell’altare di San Filastrio
1689 – Domenico Ramus intaglia il tabernacolo offerto dal cappellano Giovanni Maria Ruggeri.
1816 – Al 1816 risale il progetto della ditta Pietroboni di Vione, del campanile attuale, ristrutturazione e ampliamento del precedente già documentato da visita pastorale del Celeri nel 1578 alla chiesa precedente.
1826 – La bottega Pertoboni progetta e realizza le strutture lignee della bussola e dei confessionali nella prima campata della navata.
1835 – L’organo e realizzato da Gregorio Mottironi di Cortenedolo.
1910 – Stefano Salvetti di Breno affresca tutti i medaglioni con la vita di Cristo nella volta.
1910 – Lo stuccatore Luigi Maroni di Ponte di Legno restaura e estende la decorazione a stucco dell’interno, lesene, sottarchi, pennacchi e volte.
1933 – Nel 1933 vengono fuse le precedenti campane e rifatto un concerto di cinque campane dalla fonderia D’Adda Francesco
1945 – Eugenio Rossi di Como restaura tutti gli affreschi e ridipinge quelli più deteriorati.
1963 – L’organo è restaurato e modificato da Giulio Ghetti rifacendo alcune canne, sostituendo alcuni registri apportando modifiche sostanziali.
1995 – L’organo è restaurato da Gianluca Chiminelli di Darfo in senso filologico sostituendo i registri aggiunti in precedenti modifiche allo strumento e riportando la pedaliera e la tastiera all’estensione originale “scavezza”
2011 – Viene restaurato l’intonaco esterno, il tetto e ripavimentato il sagrato. Realizzata trincea drenante a monte.

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