La chiesa di San Francesco sorge nella località Oneda, presso Oriano, frazioni di Sesto Calende. L’edificio è inglobato in un complesso edilizio di matrice rurale, di cui rappresenta un’appendice verso la strada pubblica, ma mantiene una fisionomia autonoma e riconoscibile. Dall’esterno, infatti, è evidente la massa regolare di slanciato parallelepipedo conferita alla chiesa durante la radicale riforma settecentesca operata su un primitivo impianto quattrocentesco di cui non rimane traccia apparente. La facciata presenta un unico portone centrale sormontato da un finestrone ad arco lievemente ribassato. Sopra, in asse, si apre una finestra; questa appartiene a un appartamento privato creato, in epoca imprecisata, o suddividendo in verticale lo spazio interno della chiesa o con un nuovo corpo di fabbrica sovrapposto al primitivo edificio sacro. L’interno è articolato: l’aula unica dei fedeli della chiesa settecentesca è ancora intatta in profondità e termina con una cappella che, un tempo, doveva ospitare l’altare maggiore. La mensa è oggi collocata in un ambiente a sinistra dell’aula fedeli originaria, aggregato in anni recenti ricavando la superficie necessaria dal fabbricato civile annesso. La chiesa è priva di campanile.
1482 – Le vicende legate alla costruzione del piccolo oratorio nell’abitato di Oneda, presso Oriano Ticino, sono riassunte in una lapide interna. Vi si trova traccia della primitiva fondazione a opera di “Donatus Gattus”, nel 1482, in memoria del padre, e dell’ampliamento eseguito dopo la metà del XVIII sec. La chiesa quattrocentesca, ad aula unica, terminava in una piccola abside semicircolare che, nel 1579, mostrava ancora un ricco apparato di affreschi: una Crocifissione con san Giovanni e la Madonna e, sulla volta, Dio Padre affiancato da S. Bernardo e S. Rocco. Lo schema ripeteva, semplificandolo, quello di poco precedente affrescato nell’abside dell’abbazia di S. Donato e si rifaceva in qualche modo al coevo impianto iconografico documentato in S. Fede a Lentate.
1755 – Nel 1755 gli abitanti di Oneda presentarono in curia il progetto di ampliamento dell’oratorio. Il piano, che prevedeva la demolizione dell’abside, la ricostruzione di un presbiterio quadrato e la creazione di una sagrestia, fu approvato e completato nel 1757, come ricorda la seconda parte dell’iscrizione interna alla chiesa. In quel tempo, l’edificio sacro era ancora di giuspatronato privato e soggetto, spiritualmente, alla parrocchia di Mercallo. Soltanto nel 1898 la frazione fu ricongiunta ai destini di Oriano.
1970 – In data imprecisata, ma nell’arco di un ventennio, tra il 1970 circa e il 1990, furono completati importanti lavori di ampliamento, come si deduce dall’analisi del fabbricato. In particolare, per ricavare una maggiore superficie da destinare ai fedeli, fu aggregato, a sinistra dell’aula della chiesa originaria, un ambiente terreno, recuperandolo dai vani del fabbricato civile annesso e collegandolo alla chiesa originaria con un’apertura ricavata nella prima campata. Si colse l’occasione anche per adeguare liturgicamente lo spazio; infatti, in capo al nuovo ambiente, fu collocata una mensa d’altare per le celebrazioni. In conseguenza, fu radicalmente riconfigurato l’assetto funzionale della chiesa vecchia: la prima campata vicino all’ingresso fu destinata a ulteriore spazio per panche e sedute; nell’antica cappella maggiore, invece, rimase disponibile una nicchia ricavata nel muro, destinata al ricovero di un simulacro della Madonna del rosario.