Chiesa di San Filastrio Vescovo di Brescia (Grevo, Cedegolo)

Diocesi di Brescia - chiesa parrocchiale - Lombardia

Cedegolo - Piazza Mazzini 9 - BS - 25051

0364/630604

Le informazioni riportate, in tutto o in parte, sono riprese da BeWeb, la banca dati dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI , implementata dalle diocesi e dagli istituti culturali che hanno concluso il rilevamento e la descrizione del patrimonio sul proprio territorio. Quanto pubblicato è da intendersi work in progress e pertanto non esente da eventuali suggerimenti per essere migliorato e reso più efficace.

X – Viene ipotizzata una prima cappella nell’Alto Medioevo soggetta alla pieve di Cemmo. Il centro abitato è di origine romana e la formazione di cappelle si presume abbia seguito l’evoluzione locale della cristianizzazione del territorio.
XV – Sulla lesena della cappella laterale sinistra è conservato un affresco raffigurante san Rocco, risalente al XV secolo. L’affresco testimonia la sopravvivenza di cospicue strutture della chiesa quattrocentesca nella fabbrica attuale.
1459 – La chiesa di San Filastrio viene menzionata negli atti della visita del delegato vescovile Vanzio, come soggetta alla chiesa battesimale di San Zenone da tempo e cioè da diversi predecessori del parroco pro tempore di Demo.
XVII – La rinuncia del primo parroco, datata 1542, testimonia l’erezione negli anni precedenti della chiesa a parrocchiale.
1613 – Il campanile viene eretto a fianco della chiesa, separato da essa. la data risulta incisa sull’architrave in granito dell’ingresso. Il parroco pro tempore è don Giovanni Bellemani.
1673 – La navata viene allungata abbattendo e ricostruendo la facciata .
1681 – durante gli anni in cui fu parroco Don Giulio Mercanti, Pietro Ramus costruì ed intagliò il pulpito e il coro.
1725 – Un incendio distrugge la canonica attigua alla chiesa con annesso archivio parrocchiale.
1734 – L’altare maggiore con relativa ancona e l’altare della Beata Vergine, opera di Vincenzo Baroncini di Rezzato, sono stati eseguiti negli anni in cui era parroco Don Andrea Sisti di Saviore.
1770 – La sagrestia e l’altare di San Carlo furono costruiti negli anni in cui era parroco e vicario foraneo don Antonio Moreschi di Malonno.
XIX – Un primo ciclo pittorico è opera del Corbellini
1836 – Il campanile contiene alcune campane datate 1836 del fonditore Maggi.
1935 – Un secondo intervento pittorico delle superfici interne è di Emilio Nembrini
1951 – Il parroco don Angelo Turetti di Capodiponte sostiene gli interventi di rifacimento in marmo del pavimento che reca incisa data1956, il rifacimento del tetto della chiesa, l’elettrificazione delle campane, l’inserimento dell’impianto di riscaldamento.
2002 – Vengono restaurati gli affreschi dal restauratore Sergio Graziano. Vengono posate nuove campane, rifatto il sagrato, restaurati gli intonaci esterni ed interni, restaurata la macchina settecentesca delle Quarantore. Era parroco don Clemente Lazzarini.