La Chiesa dell’Ascensione di Nostro Signor Gesù si trova nella frazione di Volciano, comune di Roè Volciano. Il fabbricato, a pianta rettangolare, è orientato verso sud ovest. La facciata, avente registro unico con sommità a doppio spiovente accompagnato da peducci laterizi, presenta in mezzeria: portale lapideo completo di stipiti, architrave e coronamento triangolare spezzato; rosone collocato in corrispondenza dell’ingresso sottostante. Il campanile a pianta quadrata, collocato sul lato nord dell’edificio, presenta in sommità quattro aperture ad arco, marcapiano e cuspide conica. L’interno, avente superfici ornate a rilievo e pitture murali, è a navata unica accompagnata da cappelle laterali e presbiterio a pianta rettangolare. Lo spazio è scandito da lesene composite e da cornicione, leggermente aggettante, che segna il punto di innesto delle strutture di copertura, a volte a crociera nella navata, a volte a botte nella zona presbiterale.
XV – Secondo il Panazza la primitiva costruzione potrebbe risalire alla seconda metà del XV sec. Lo testimonierebbero le forme leggermente gotiche somiglianti a quelle di altre chiese della zona edificate tra il 1450 e il 1480. La costruzione definitiva dovette protrarsi a lungo, oppure dovette interrompersi più volte se nella visita pastorale del vescovo Bollani del 1566 si legge una precisa disposizione: “Ecclesia perficiatur…”, cioè, che sia portata a compimento.
XVI – Maggiori notizie si trovano nella relazione di monsignor Cristoforo Pilati (1574-1578). La chiesa fa parte della parrocchia di San Pietro in Vinculis e non è consacrata. Ha una sagrestia con “ornamenta necessaria ad celebrationem”. Il visitatore dà due disposizioni importanti riguardanti la chiesa: che si faccia fare una pala o altrimenti si dipinga il muro; che si sposti la porta laterale perché di ingombro all’altare. Nella seconda metà del XVI sec., dalle disposizioni date da San Carlo Borromeo a seguito delle sue visite pastorali, si apprende che la chiesa è terminata nelle sue strutture essenziali. Inoltre, viene segnalata la presenza di un piccolo cimitero dalla parte della sacrestia.
XVII – Il vescovo M. Giorgi nel 1601 deve richiamare alcune ordinanza di San Carlo che non sono state osservate: quelle riguardanti le cancellate da mettere agli altari. Inoltre comanda che si sistemi l’altare di San Rocco e San Sebastiano pena la demolizione dello stesso. Ordina pure che si faccia il pavimento con lastre di pietra.
XVIII – Nel 1703 viene dato ordine di pulire le pareti del coro, nel 1725 viene collocata la pala dell’Altare di Sant’Antonio dipinta da Antonio Paglia. Successivamente un decoratore veronese Giorgio Anselmi, allievo di Antonio Balestra, lavora a tempera nella volta e nel coro.
XX – Nel 1912 viene incaricato il pittore Vittorio Trainini a decorare le volte della chiesa. Nel 1931 viene demolito l’altare maggiore in legno e sostituito con uno di marmo di Botticino, a opera di Pietro Procuranti di Virle. Nel 1932 sono stati eseguiti lavori per il rifacimento della pavimentazione interna.
XX – In seguito ai danni provocati dal sisma avvenuto il 24/11/2004, il bene è stato incluso nell’elenco dell’Ordinanza n. 36 del 21 marzo 2005 per l’erogazione di contributi per il recupero migliorativo degli edifici danneggiati (allegato “Edifici ecclesiastici NON PRIORITARI”). Tra il 2008 e il 2009 sono stati eseguiti lavori per il consolidamento strutturale, miglioramento sismico e restauro dell’immobile. Successivamente è stata dichiarata la conformità degli stessi.