La chiesa parrocchiale di San Pietro in Vinculis si trova nella frazione di Roè, comune di Roè Volciano. Il fabbricato, a pianta rettangolare, è orientato verso ovest. La facciata, avente frontone triangolare completo di acroteri, è composta da doppio registro scandito da lesene composite. Nell’ordine inferiore inquadrano in mezzeria il portale lapideo protetto da edicola, composta da archi a tutto sesto sorretti da colonne, e due nicchie poste ai fianchi contenenti altrettante statue. Nel registro superiore fiancheggiano un rosone collocato in corrispondenza dell’accesso sottostante. Oltre a questa apertura, i prospetti laterali alloggiano finestre che consentono l’illuminazione naturale nell’aula e nel presbiterio. Il campanile a pianta quadrata è collocato sul lato nord dell’edificio. L’interno, avente superfici ornate a rilievo e pitture murali, è a navata unica accompagnata da cappelle laterali e presbiterio a pianta rettangolare culminante absidato. Lo spazio è scandito da lesene composite. Un cornicione, leggermente aggettante, segna il punto di innesto delle strutture di copertura, a volte a botte lunettata e ritmata da membrature nella navata, a volta a botte nelle cappelle e nel presbiterio, a semi cupola nella zona absidale.
XVI – Il vescovo Bollani dopo le visite nel 1566 e 1578, dirà che la chiesa di San Pietro è consacrata ed ha cinque altari oltre l’altare maggiore e darà alcune disposizioni di non grande importanza.
XVI – Il campanile venne realizzato tra il 1525 e il 1540
XVI – Verso la fine del XVI sec. furono eseguiti interventi per la riparazione del campanile.
XVIII – Nel XIX sec. il prev. Gamba scrive: “Verso la fine del 1700 la vecchia Prepositurale di San Pietro, a tre navate, resasi fatiscente e pericolante, impose al clero e alla popolazione il grosso problema della nuova chiesa. Si decise di abbattere la vecchia per costruire, sull’area stessa, la nuova chiesa. Dell’antico Monastero e della vecchia chiesa si salvarono il Campanile e un chiostro, l’uno e l’altro, opere belle e pregevoli. La costruzione della chiesa durò più di mezzo secolo, nel qual tempo si succedettero, in qualità di Prevosti, i Rev. Di Francesco Figaroli da Bossico, Giov. Battista Alberti da Toscolano, Innocenzo Rivetta da Salò e infine Giov. Andrea Giacobelli da Bione, il quale ultimò i lavori con la costruzione e la consacrazione dell’Altar Maggiore nel 1863”.
XIX – Nel maggio 1864 il sindaco Tonni Bazza scrive alla fabbriceria di essere disponibile alla ricostruzione “del frontone che prospetta la parte superiore della facciata… che minaccia di cadere… con danno alla conservazione del volto interno che pur va in rovina”. La fabbriceria dovrà impegnarsi nell’opera di demolizione “lasciando a disposizione del comune tutte le pietre, mattoni et materiale che rinverranno…” e il comune “si obbligherebbe di far dare termine a tutte le opere rimaste incomplete del muro che cinge l’area davanti la porta maggiore e di far eseguire il pavimento in cotto di tutta la loggia interna…”. Il prevosto Monticelli in data 17 settembre 1881 lascia un breve scritto: “A perpetua memoria. La benedizione di questa Via Crucis coincide col ristauro e col pavimento di codesta Chiesa, da 60 anni in stato indecente al culto. L’opera fu eseguita da certo Cattori Andrea di Castelcovati per incitamento ed a principale aggravio del parroco Monticelli”.
XX – Tra il 1915 e il 1917 l’impresa Lazzari di Sopraponte esegue lavori di finitura e copertura dell’abside e del coro.
XX – Nel 1930 l’impresa Spagnoli esegue, su disegno dell’architetto B. Serri di Salò, lavori di sistemazione del pavimento in lastre di marmo di marmo di Carrara e la facciata esterna in cemento bianco sagomato con disegni geometrici.
XX – Dopo la Seconda Guerra Mondiale, a causa dei bombardamenti, si rifà gran parte della volta crollata, si riparano le vetrate sfondate e si restaura l’organo quasi completamente distrutto.
XX – Tra il 1991 e il 1992 la chiesa è sottoposta a lavori di restauro.
XXI – In seguito ai danni provocati dal sisma avvenuto il 24/11/2004, il bene è stato incluso nell’elenco dell’Ordinanza n. 36 del 21 marzo 2005 per l’erogazione di contributi per il recupero migliorativo degli edifici danneggiati (allegato “Edifici ecclesiastici PRIORITARI”). Tra il 2006 e il 2009 sono stati eseguiti lavori per il consolidamento strutturale, miglioramento sismico e restauro dell’immobile. Successivamente è stata dichiarata la conformità degli stessi.