Chiesa dei Santi Sisto e Liberata (Gombito)

Diocesi di Cremona - chiesa parrocchiale - Lombardia

Gombito - Via Roma, 4 - CR - 26020

0374/69140

Le informazioni riportate, in tutto o in parte, sono riprese da BeWeb, la banca dati dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI , implementata dalle diocesi e dagli istituti culturali che hanno concluso il rilevamento e la descrizione del patrimonio sul proprio territorio. Quanto pubblicato è da intendersi work in progress e pertanto non esente da eventuali suggerimenti per essere migliorato e reso più efficace.

1448 – Le più antiche notizie storiche relative alla chiesa parrocchiale di Gombito riguardano il nome del più antico rettore conosciuto: nel 1448, per la prima volta, si nomina don Antonio de Castroplebis. Da quell’anno si susseguono, con più o meno precisione, gli elenchi dei vari sacerdoti che hanno retto la parrocchia.
XVI – Il primo nucleo dell’attuale chiesa è stato edificato nel XVI secolo, visto che Mons. Speciano nella relazione della sua visita pastorale effettuata nel 1600, riferendosi ad alcuni colloqui con i gombitesi, annota che la data della consacrazione della chiesa è il 24 giugno di un anno imprecisato nella seconda metà del Cinquecento. La scarsità di documenti presenti nell’archivio parrocchiale non permette di affermare altro circa il periodo di edificazione della parrocchiale.
1896 – Nel 1896, data che si riscontra nell’intonaco esterno ancora oggi, vengono realizzati l’abside ed il coro, che fino a quel momento risultavano particolarmente angusti.
1906 – Nel 1906-07 viene allungata la chiesa verso Nord con la demolizione dell’antica facciata, di cui rimangono ancora oggi alcune tracce nel sottotetto. I lavori vennero interamente finanziati da don Pietro Morandi, come attesta la lapide marmorea posta nella controfacciata.
1906 – A ridosso della nuova controfacciata viene collocato l’organo a canne realizzato dalla ditta Inzoli Pacifico pochi anni prima. La sua precedente sede occupava infatti lo spazio ove ora si trova l’altare di San Giuseppe. Quest’ultimo attualmente è ornato da una statua realizzata da maestranze gardenesi.
1920 – Il campanile, sorto nello stesso periodo della chiesa, negli anni ’20 del secolo XX viene ulteriormente sopraelevato ricavando una nuova cella campanaria. Qua vengono spostate le sei campane, lasciando vuota quella originale sottostante.
2009 – Nel 2009 in occasione della visita pastorale di Mons. Lafranconi viene collocata una settima campana fusa dalla ditta Allanconi di Bolzone di Crema.
2015 – Nell’anno 2016, grazie al contributo della CEI, viene rifatta completamente la copertura dell’intero edificio sacro compromessa in modo irrimediabile dagli agenti atmosferici e dall’incuria del tempo.

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