La parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo sorge al margine orientale dell’abitato di Lisanza, in posizione preminente rispetto al borgo di pescatori radunato poco a valle, verso la riva del lago Maggiore.
L’edificio rivolge la facciata verso la strada principale d’accesso al borgo ed è frutto di una fase di ricostruzione completata nel 1846.
Il prospetto è semplice, con timpano classicheggiante, una lunetta centrale e un portale a spalle rette sormontato da un fregio rettilineo.
Altrettanto semplice l’interno, a navata unica, coperto di volte e con presbiterio a terminazione rettilinea.
Il campanile si eleva a sinistra del fabbricato; la sagrestia si apre a destra dell’altare maggiore; a sinistra dell’altare si addossa il “coretto”, accessibile dall’esterno con una porta di servizio e con ingresso al campanile.
L’apparato devozionale comprende una venerata Madonna del rosario (parete destra) e un simulacro di S. Giuseppe (a sinistra).
A destra della chiesa, una strada s’inerpica su un colle; qui è ancora ben leggibile il recinto di un castello, databile al XII sec., con ben conservata torre di guardia rivestita con un accurato paramento lapideo (XIII-XIV sec.).
Vi si domina una vista sul Verbano che, verso nord, inquadra la Rocca d’Angera sullo sfondo delle cime innevate delle Alpi.
1619 – La costruzione della chiesa, nel centro dell’abitato di Lisanza, è compresa tra il 1619 (durante una visita in loco il card. Federico Borromeo non ne fece menzione) e il 1630, data alla quale risale la prima citazione, per via di un legato devoluto alla “veneranda fabbriceria” di S. Pietro. Nel 1632 i lavori erano ultimati. Una relazione vicariale di quell’anno, infatti, precisava: “La parrocchia è sotto il titolo di S. Pietro, chiesa che si fabbricò di nuovo”. In realtà, l’originaria sede elevata a parrocchiale pochi decenni prima corrispondeva a un’antica chiesa posta poco più a monte, entro un recinto castellano che ancora domina Lisanza e il lago.
1641 – L’edificio sacro fu terminato in un lungo arco di tempo nel corso della prima metà del XVII sec e oltre. Nel 1641 il card. Cesare Monti invitò gli abitanti del luogo a “compiere la già iniziata costruzione di questa chiesa”. Mancavano, allora, ancora non trascurabili lavori edili: i parrocchiani erano sollecitati a radunare, in vista dell’imminente primavera, calce, legname e “tutte le altre cose necessarie” affinché “si facci la volta della chiesa con opere al fornice”, le “pareti siano scrostate e imbiancate” e il “suolo si faccia in ghiaia con calce”. Nel 1655 Alfonso Litta, successore del card. Monti, esortava nuovamente il popolo di Lisanza a “terminare ed ornare questa chiesa”; molti sforzi, tuttavia, erano stati compiuti. La chiesa, infatti, “grazie […] al sacrificio […] di questo popolo […] è quasi completa”.
1846 – La chiesa fu radicalmente trasformata a partire dal 1846 e sulla base di un progetto elaborato nel 1843 dall’ing. Giuseppe Peroni. L’antico invaso fu ampliato di oltre quattro metri verso sud-est, ossia verso la strada d’ingresso al paese. Allo scopo, furono demolite facciata antica e sagrestia, ricostruite nella posizione attuale. Contemporaneamente, furono effettuate alcune modiche alla piazza antistate, per liberarne la vista.
1925 – La chiesa, ricostruita attorno alla metà del XIX sec., fu restaurata una prima volta nel 1925, con una spesa di 93.000 lire. A differenza del cantiere precedente, ampiamente sostenuto e, anzi, patrocinato dal comune di Lisanza, in questo caso la spesa non fu coperta da fondi provenienti dal bilancio comunale.
1949 – Nel 1949, a seguito dai danni arrecati dai bombardamenti aerei, le coperture della chiesa furono ripristinate a cura e a spese dei fedeli.
2001 – Nel 2001 fu posato un nuovo pavimento nella chiesa. Nel 2001 fu posato un nuovo pavimento nella chiesa. Nell’occasione, nell’area presbiteriale, forse già in precedenza ad adeguata alle norme conciliari con l’eliminazione della balaustra di delimitazione verso l’aula fedeli, fu creata una piattaforma rialzata e fu posata una nuova mensa d’altare al centro. La nuova mensa fu sostenuta da un balaustro centrale di sostegno, a sezione quadrata, rivestito di marmi.
2006 – Tra 2006 e 2007 furono autorizzate le opere per il rifacimento del tetto e il restauro conservativo delle facciate della chiesa.
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