La chiesa di Sant’Antonio di Padova si trova nel comune di Salò, nella costa sud occidentale del lago di Garda. Il fabbricato, a pianta rettangolare di piccole dimensioni, è orientato verso sud. La facciata, avente registro unico privo di timpano, presenta sugli spigoli decorazione in intonaco a finto cantonale. In mezzeria si trovano: il portale lapideo di accesso in aula, completo di stipiti e architrave; epigrafe lapidea; finestrone ad arco a tutto sesto con ornamento a finti conci; fregio che reca la scritta “DIVO ANTONIO C.D.” e cornicione. Il campanile a pianta quadrata, collocato sul lato nord dell’edificio, presenta in sommità quattro aperture ad arco a tutto sesto, cornicione e copertura a padiglione. L’interno, avente superfici ornate a rilievo e pitture murali, è a navata unica culminante nel presbiterio absidato. Sul lato ovest è stato ricavato un altare dedicato alla Madonna di Lourdes. Un cornicione dentato, leggermente aggettante, segna il punto di innesto delle strutture di copertura, a volte a botte nell’aula, a cupola lunettata nella zona presbiterale.
XVII – La chiesa di Sant’Antonio di Padova è stata costruita nel 1646, per iniziativa privata del Comune, sopra l’area di proprietà della famiglia Porcelli, in prossimità delle mura costruite all’epoca dal feroce Ezzelino da Romano. Si innalzava, poco distante, una torretta munita di una campana e di un orologio con il quadrante rivolto verso il lago. Sulla campana era incisa la data 1445, ed era chiamata dal popolo “Rench” (arringa?).
XIX – Durante il periodo delle soppressioni, la chiesa fu sottratta all’uso religioso. La torre recante il “Rench”, ormai pericolante, venne demolita nel 1824.
XX – Nel 1921 si predispone un progetto per il restauro della facciata. Esso prevedeva la spesa di L. 3.850.
XX – La chiesa non fu immune dai danni del terremoto che colpì la città nel 1901. Lo attesta un’iscrizione in latino che recita: “Nel 1901 lesionato, dalla pietà rinnovato nel 1907”.
XXI – In seguito ai danni provocati dal sisma avvenuto il 24/11/2004, il bene è stato incluso nell’elenco dell’Ordinanza n. 36 del 21 marzo 2005 per l’erogazione di contributi per il recupero migliorativo degli edifici danneggiati (allegato “Edifici ecclesiastici NON PRIORITARI”). Tra il 2007 e il 2008 sono stati eseguiti lavori per il consolidamento strutturale, miglioramento sismico e restauro dell’immobile. Successivamente è stata dichiarata la conformità degli stessi.