L’edificio presenta orientamento nord-est/sud-ovest ed affaccia sulla via pedonale che la separa dalla corte posta di fronte.
La facciata a capanna è tripartita da due coppie di paraste semplicemente intonacate in orizzontale, mentre in alzato in due porzioni dal fascione privo di decorazione: inferiormente, il portale in legno con cornice in granito è affiancato dai due ingressi laterali, privi di cornice; al livello superiore, le due finestre semicircolari occupano le fasce laterali, mentre al centro i restauri del 1969 hanno permesso di rendere visibili una trifora impropria, rimasta poi tamponata.
Sulla sinistra il prospetto principale si estende oltre la seconda parasta, a definire il volume retrostante che ospita il battistero e la cappella dove sono stati posizionati i due confessionali.
All’interno, l’ambiente a navata unica è ritmato dai tre archi a sesto acuto che definiscono le quattro campate: in corrispondenza della prima sul lato sinistro si trova la fonte battesimale, coperta da una volta a crociera, mentre a seguire un’unica cappella laterale.
Le strutture degli archi sono le superfici che meglio hanno conservato gli affreschi, i cui più antichi risalenti alla fine del XV secolo, raffiguranti principalmente Santi, tra i quali San Pietro da Verona, San Lorenzo, San Filippo Apostolo, San Bruno.
Il presbiterio, rialzato di due gradini rispetto all’aula, ha mantenuto le balaustre in marmo e si sviluppa nella fascia antistante l’antico altare maggiore, dove sono concentrati i poli liturgici post-conciliari.
Alle loro spalle, l’arco a tutto sesto introduce all’abside che si presenta voltata a crociera e conclusa dall’affresco cinquecentesco dell’apparizione di Sant’Ambrogio durante la battaglia di Parabiago.
Ai lati dell’apertura, due nicchie incorniciate da coppie di lesene ed un timpano triangolare, ospitano gli affreschi raffiguranti Sant’Antonio abate sulla sinistra, e la Vergine del Rosario sul lato opposto: quest’ultimo, inizialmente attribuito a Barnardino Luini, sembrerebbe invece opera di Bernardo Zenante e databile tra il 1500 ed il 1526; il 6 marzo 1954 il cardinale Schuster proclamò la chiesa di S. Ambrogio Santuario di Maria, invitando a onorare l’affresco, come madonna di S. Carlo, proclamandola Patrona della bassa Milanese ed effige miracolosa.
XII – La chiesa venne eretta in un periodo a cavallo tra il XII ed il XIII secolo, prima della costruzione del naviglio Grande che cominciò nel 1233, come evidenziato dalla quota del pavimento originario, di 1 metro inferiore rispetto all’attuale.
1969 – Nel 1969, durante i lavori di restauro della facciata, vennero alla luce le tre finestre al centro della porzione superiore.
2000 – Nel corso del 2000 si è provveduto al rifacimento della pavimentazione dell’aula e del tetto, alla creazione di un vespaio aerato al di sotto della zone presbiteriale ed al conseguente rifacimento della pavimentazione della stessa.
2009 – Nel corso del 2009 sono stati effettuati i lavori di restauro dell’apparato decorativo all’interno della chiesa.
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Piazza San Brunone, 18, Gaggiano, MI, Italia

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