L’edifico, la cui abside risulta rivolta a Ovest, si affaccia direttamente sulla via pubblica ed è circondato da una cinta muraria che in passato racchiudeva l’antico cimitero.
La chiesa è composta da un’aula ad un’unica navata sormontata da una volta a botte con lunette in corrispondenza delle finestre, aperte lungo il lato meridionale.
Dai lati del presbiterio si accede a due ambienti adibiti a sacrestia, dislocati all’interno di corpi di fabbrica aggiuntivi. Il campanile si imposta sul lato settentrionale dell’edificio, all’intersezione con la sacrestia, ed è suddiviso in due ordini e cella campanaria con quattro monofore e una campana.
A fianco della facciata, a destra, è presente un sacrario dedicato ai caduti.
1512 – La chiesa di S. Alessandro fu la prima parrocchiale della frazione di Belledo, l’edificio sacro più antico dell’abitato. Tale antichità è evidenziata da alcuni lacerti di affreschi che decorano la parete di fondo del presbiterio, datati 1513.
La descrizione, derivante dalle visite pastorali del 1569, presenta una chiesa ad una sola navata, sormontata da una copertura con struttura lignea e lastre di pietra. In quell’anno erano già presenti la sacrestia presso la cappella maggiore e il campanile. Dalla successiva visita, nel 1608, la navata risultava coperta da una volta.
1615 – Nel 1615 il cardinal Federico Borromeo dichiarò una sospensione della parrocchia al fine di effettuare dei lavori di manutenzione, sospensione revocata nel 1623.
1715 – Tra il 1715 e il 1746, anno della visita pastorale del cardinale Pozzobonelli, la chiesa subì un pesante restauro che previde, presumibilmente, l’allungamento della navata e l’aggiunta di un nuovo corpo di fabbrica contenente la sacrestia posto a Sud.
Verso la fine del XVIII secolo, il campanile subì alcune modifiche, la più importante fu la sopraelevazione della torre e la costruzione di una nuova cella campanaria.
1970 – A seguito di alcuni lavori stradali, la chiesa mostrò alcune fessurazioni di assestamento e ciò portò, nel 1970, ad un restauro che interessò principalmente i rivestimenti murari e la pavimentazione della zona presbiterale.
Attualmente, la chiesa è data in uso ad una locale Comunità Cristiana Ortodossa.