la chiesa, orientata con l’abside a sud-est, con la sua posizione domina tutto il centro abitato di Carenno. Anticipata da un ampio sagrato, posto a quota più alta rispetto alla strada e pavimentato in blocchetti di porfido, la chiesa presenta il fronte principale in pietra locale lavorata, caratterizzata da un ampio e alto porticato in pietra aperto ad archi verso l’esterno: il soffitto della campata centrale presenta volta a botte, mentre i soffitti di quelle laterali presentano volte a crociera. La facciata vera e propria prosegue alta oltre il porticato con arco centrale in aggetto rispetto al piano della facciata ed è sorretto da mensole sagomate e complete di coronamento. Al centro dell’arco un grande rosone realizzato in pietra artificiale contiene una finestra trifora.
L’interno è a navata unica, coperta da volta a botte, è diviso in cinque campate da colonne finite a stucco lucido, complete di capitello in opera su alto basamento che si innalzano sino a incrociare la trabeazione e il cornicione. La luce perviene tramite finestre circolari ricavate sopra il cornicione al centro di ogni campata, con ampie strombature di raccordo alle vele di copertura. Nella prima campata a sinistra è posto il Fonte Battesimale, a destra è posta la nicchia contenente un pulito in legno. Nella seconda campata a sinistra è posto l’altare dell’Immacolata, a destra quello di S. Antonio da Padova. Nella terza campata sono posti gli ingressi laterali. Nella quarta campata è posto a sinistra l’altare della Madonna del Rosario, a destra quello del S. Cuore di Gesù. Nella quinta campata sono posti due ingressi: quello di sinistra conduce alla sagrestia, quello di destra al campanile e alla casa parrocchiale. Il presbiterio è più stretto rispetto alla navata, è rialzato di sei gradini ed è coperto da volta a botte. Il coro è absidato e coperto da catino
1908 – il 7 febbraio per mano del vescovo Giacomo Maria Radini Tedeschi veniva posta la prima pietra della nuova chiesa
1911 – costruzione dell’attuale chiesa su progetto dell’ing. Angelini
1925 – consacrazione per mano del vescovo Luigi Maria Marelli che sigilla, nell’altare maggiore, le reliquie dei santi martiri Alessandro e Pio
1926 – formazione del sagrato e dell’ampia gradinata di collegamento
1947 – costruzione del portico in facciata
1981 – sistemazione del sagrato e ripresa della decorazione interna
1998 – manutenzione straordinaria delle coperture della chiesa e della canonica