La chiesa di Santa Maria Annunciata sorge isolata, in un recinto che racchiude la ex casa parrocchiale ed edifici ru-rali ora adattati a sale riunioni, lontana dall’abitato.
Ciò si può spiegare con il fatto che di là passava l’antica strada medioevale varesina che collegava Azzate con Crosio della Valle e Caidate, ramificazione della via francigena. Sem-bra che questa collocazione e la devozione per un’ immagine della Madonna del latte giustifichino le sue dimensioni, atte più all’ accoglienza di pellegrini che di residenti.
La facciata è a capanna. L’interno è ad aula unica, in stile lombardo-gotico. Poco si sa della sua data di costruzione: solo un documento del 1337 la nomina come “Santa Ma-ria Mesthorana”.
Attraverso il portone di Sant’Orsola, ornato da un affresco rappresentante la Madonna della Misericordia, si entra nel sagrato e antico cimitero, con una splendida visione sul Monte Rosa.
La chiesa conserva sul suo arco trionfale uno stupefacente affresco del Giudizio Universale, unico per tematica e concezione.
Sono in corso ricerche per attribuirne l’autore o gli autori; sorprende la concezione grandiosa, lo stile libero, naturale e particolare, simile a quello di famiglie di pittori varesini del rinascimento.
Altri notevoli affreschi nello stesso stile si trovano sulla parete nord e nel presbiterio. Sulla parete sud è collocato un pregiatissimo polittico del 1519, già pala d’altare, opera di Francesco Tatti. L’organo nell’abside è di finè700, opera di Eugenio Biroldi.
XIV sec. – La chiesa di Santa Maria è sorta nel corso del Trecento.
XV sec. – Tra il XV e il XVI secolo la chiesa viene dotata di un complesso apparato decorativo tra cui il monumentale giudizio universale realizzato sull’arco trionfale.
1500 – Il soffitto a cassettoni dell’aula è stato realizzato tra il 1500 e il 1569.
XIX sec. – Nel corso dell’800 viene demolita la parete di fondo dell’antica abside quadrangolare per realizzare un nuovo coro con abside semicircolare.
1938 – Quando, nel 1938, viene scoperto il giudizio universale che era stato coperto con uno scialbo, si rimuove parte del soffitto in legno per consentire la visione dell’affresco.
1992 – A partire dagli ultimi anni del Novecento la chiesa viene sottoposta ad una sequenza di interventi di restauro che interessano tanto le strutture quanto gli impianti e gli apparati decorativi.