La “Chiesa di Villa”, posta nel cuore del borgo, è consacrata al Santissimo Corpo di Cristo, alla Vergine Assunta e ai Quattro Padri della Chiesa Latina.
Il carattere della chiesa richiama l’architettura di Filippo Brunelleschi: netti sono i ricordi della Sagrestia Vecchia di San Lorenzo.
Rappresenta infatti la più precoce penetrazione in terra lombarda delle novità del primo Rinascimento fiorentino. I documenti permettono di fissarne l’edificazione tra il 1437 e il 1444.
L’ esterno della chiesa – La chiesa, a pianta quadrata, è coperta da una cupola semisferica, che risulta invisibile all’esterno, essendo nascosta dal tiburio. Di evocazione classica è il fregio dipinto di putti reggifestoni che corre lungo il perimetro esterno della chiesa. Sulla cornice rettangolare del portale d’ingresso sono rappresentati i busti di dieci santi entro girali vegetali, mentre il timpano reca l’immagine di Dio Padre, affiancata da due angeli. La facciata si anima grazie a due statue colossali di sant’Antonio Abate, a sinistra e san Cristoforo, a destra.
L’ interno della chiesa – Quattro statue in terracotta ad altorilievo, che conservano tracce della policromia originaria, raffigurano i Padri della Chiesa Latina. Sulla parete destra si conserva un affresco votivo, attribuito a Galdino da Varese, che raffigura la Madonna in trono con il Bambino, affiancata dai Santi Rocco e Sebastiano.
Sulla parte opposta è collocato il monumento funebre rinascimentale del giurista Guido da Castiglione, morto nel 1485. Ai lati dell’abside due slanciate sculture a tutto tondo in pietra policroma raffigurano l’ Annunciazione.
L’ altare custodisce la statua in pietra dipinta di Cristo morto, che richiama la dedicazione della chiesa.
L’ affresco con la Resurrezione di Cristo, in alto al centro dell’abside, è dipinto sopra a un oculo tamponato (altri due oculi chiusi restano ancora visibili ai suoi lati). L’anonimo autore è avvicinabile al maestro che nel 1475 dipinse la Resurrezione nella cappella del collegio Castiglioni a Pavia.