La chiesa ha impianto longitudinale, a croce latina, con abside estradossata a terminazione quadrangolare.
L’aula è coperta da un soffitto piano con cassettoni dipinti, mentre il vano absidale è coperto da una volta a crociera, con affreschi nelle vele e nelle lunette.
Un fregio dipinto, con girali d’acanto e protomi angeliche, corre inoltre tutt’intorno alle pareti dell’aula e del presbiterio.
Le due cappelle del transetto, dedicate rispettivamente a San Vito Martire (cappella di destra, procedendo verso l’altare) ed alla Madonna del Rosario (cappella di sinistra), hanno invece volte a botte con ricche decorazioni ad affresco ed in stucco.
A sinistra dell’ingresso si trova inoltre la cappella del fonte battesimale, mentre sulla destra si riconoscono l’antico pulpito in legno ed una piccola apertura che permette di salire al campanile ed alla balconata dell’organo in controfacciata.
Nella parete di fondo del presbiterio si conservano inoltre i resti di antiche pitture murali, probabilmente pertinenti alla decorazione originale della chiesa (queste pitture, scoperte nel corso di recenti restauri, erano ancora visibili alla fine del XVI secolo).
L’edificio, completamente intonacato, ha una semplice facciata a capanna, preceduta da un pronao ad una campata su colonne.
Nella lunetta sopra il portale d’ingresso si trovano alcune immagini dipinte di fattura recente.
L’edificio è corredato, sul fianco destro da un alto campanile con muratura laterizia a vista ed un elegante bifora in corrispondenza della cella campanaria.
XI – Secondo la tradizione locale, l’origine della piccola chiesa di San Vito è da collocarsi attorno all’anno Mille, in concomitanza con la fondazione del borgo.
Sempre secondo la storiografia locale, l’antico edificio venne però distrutto nella seconda metà del XII secolo da Federico Barbarossa.
XII – La prima notizia certa sulla chiesa di San Vito Martire risale al 1290 quando l’edificio è menzionato dallo scrittore ecclesiastico Goffredo da Bussero, insieme alla cappella di San Dionigi (attuale chiesa del cimitero).
E’ dunque probabile che la chiesa sia stata costruita (o ricostruita, se si accetta l’ipotesi della storiografia locale) fra XII e XIII secolo.
XVII – Fra XVII e XIX secolo la chiesa fu oggetto di diverse campagne di ristrutturazione e decorazione degli interni.
Nel corso di questi interventi venne realizzato l’attuale soffitto in legno dipinto, e vennero realizzate le nuove decorazioni dell’abside (XVII secolo), dell’aula e delle le cappelle laterali.
1986 – Nel 1986 si provvide al restauro del campile, eseguito sotto la direzione dell’architetto Eliodora Bazzoli.