Le facciate della chiesa sono caratterizzate da modanature in cemento che perimetrano a tre altezze diverse l’edificio, mentre il paramento murario è caratterizzato da mattoni a vista originali; son presenti inoltre due cappelle laterali. La facciata principale è caratterizzata dal portale d’ingresso in legno affiancato dai laterali di medesima fattura ma più piccoli. La piazza antistante all’ingresso è in porfido ed acciottolato. Le gradinate di accesso alla Chiesa sono in pietra naturale. La facciata principale è dotata di grande rosone nel registro superiore e due ai lati in corrispondenza dei portoni laterali. La pianta dell’edificio è rettangolare scandita da telai in cemento armato dove si scorgono perfettamente le strutture principali. L’assemblea è divisa dalla zona presbiteriale, che si sviluppa su un’area delimitata da tre gradini.
XIV – La frazione di Masano aveva una chiesa vecchia e da rinnovare almeno da due secoli, intitolata al martire San Vitale.
Il culto del patrono si era già manifestato nella zona sin dalle epoche antiche, facendo comprendere l’importanza della fede cristiana che la popolazione masanese ha sempre manifestato.
1763 – Masano divenne Curazia, con sacerdote residente, ma sotto la giurisdizione del Parroco di Caravaggio.
1887 – Con il benestare dell’allora Vescovo di Cremona Monsignor Geremia Bonomelli, Masano divenne Parrocchia con relativo decreto vescovile.
1925 – La Chiesa attuale fu eretta in sostituzione dell’esistente, per volere dell’allora parroco Don Italo Marchesi con il supporto di una commissione apposita; dopo numerosi sopralluoghi e pareri richiesti ed avuti da tecnici esperti sulle condizioni di quella preesistente, si decise di erigerne una completamente nuova, affidandosi all’architetto ed ingegner Mons. Giuseppe Polvara della rinomata Scuola d’Arte Sacra Beato Angelico di Milano.
1927/07/05 – La pietra di fondazione venne posata il 5 luglio 1927. Dopo questa data, i lavori proseguirono speditamente e terminano nel mese di ottobre del 1928, restando comunque la chiesa priva di arredi e finiture. La chiesa venne eretta grazie al sostegno ed al lavoro dell’intera comunità.
1930 – In questo decennio la chiesa viene arricchita dell’arredo che completa il presbiterio. In particolar modo viene realizzato l’altare, utilizzando marmo di Verona e apponendo sulla base una decorazione in bassorilievo collegata ai simboli della Passione.
Vengono inoltre realizzati la sede e l’ambone. Quest’ultimo è caratterizzato da una struttura marmorea su cui è apposta una decorazione metallica che riporta i simboli degli evangelisti.
1937 – Nel 1937 Don Giuseppe Finazzi cominciò a fare dipingere la Chiesa da Ernesto Bergagna. L’artista realizzò l’intera decorazione delle volte e degli archi e dipinse inoltre il “Cristo Re” tra i simboli dell’apocalisse e i santi patroni nella parte absidale, la “Gloria della croce” sull’arco trionfale, la “Vergine con Gesù Bambino e Santa Teresa di Lisieux”.
1939 – Furono compiute, dopo vicissitudini di varia natura, le opere di finitura ed abbellimento della chiesa parrocchiale. Vennero inseriti i banchi in rovere, le due bussole interne e le acquasantiere. Successivamente la chiesa fu arricchita del nuovo coro, dell’impianto elettrico, del selciato antistante la facciata principale.
1961 – L’aggiunta consiste in una piccola esedra che si trova sul lato sinistro rispetto all’entrata destinata a fonte battesimale ospitante il “Battesimo di Gesù” di Trento Longaretti; sul lato opposto, quello destro, nel 1961 venne edificata un’esedra simile per ospitarvi un affresco secentesco raffigurante la Vergine col Bambino in trono e santi, proveniente dall’antico Oratorio di San Rocco demolito l’anno precedente per esigenze viabilistiche e di stabilità.
1998 – Vengono sottoposte a restauro le coperture per salvare gli affreschi interni dalla percolazione delle acque.