La chiesa di San Pietro Martire è una porzione superstite di una chiesa quattrocentesca in gran parte demolita. Ciò che rimane corrisponde alla navata orientale di una chiesa a 3 navate con l’abside orientata a nord e anticamente annessa ad un convento.
La facciata è in mattoni intonacati con una ghiera a denetelli che segue l’andamento dell’unica falda di tetto. Si accede mediante una porta chiusa da ante in legno e sormontata da un’ampia finestra. Il lato occidentale è caratterizzato dalle arcate, ora tamponate, che collegavano la navata orientale a quella centrale.
L’interno è caratterizzato dalle tre campate con volta a crociera che poggiano su lesene che scandiscono le pareti laterali. Le volte sono decorate con motivi a fiamma. Nel presbiterio, sorelevato di due gradini rispetto all’aula, si trova l’altare maggiore in marmo con paliotto in pietra decorato a basso rilievo. Una finestra si apre, dietro l’altare, nella muratura di fondo e una seconda nel muro laterale a ovest.
1460 – Poco dopo la metà del XV secolo Guido Castiglioni (poi arciprete della Collegiata di Castiglione Olona) fa edificare una chiesa ed un convento dedicati a San Pietro Martire e li dona, nel 1478, ai Padri Agostiniani.
1786 – Nel 1786, la chiesa viene visitata dal Vicario mons. Alessandro Sessa che la trova ben tenuta (bene mundum).
1932 – Nel 1932 la navata centrale e quella occidentale della chiesa erano già state demolite. La porzione superstite è oggetto di un intervento di restauro e “abbellimento” che consiste, tra l’altro, in opere di tinteggiatura, rifacimento del pavimento e del paliotto d’altare, collocazione di nuove statue.