la chiesa, orientata liturgicamente, ha la facciata dominata dal grande pronao realizzato in arenaria con le colonne in muratura intonacata e con i capitelli corinzi. Il piano di calpestio del pronao è in rilievo di sette gradini. Si estende in ampiezza quanto la navata lasciando arretrati i volumi delle cappelle laterali che partecipano all’architettura del pronao con lesene dal fusto in muratura intonacata e basi e capitelli in pietra. Sopra questi capitelli prosegue la trabeazione con fregio e cornicione che decora il pronao stesso risvoltando anche sui fianchi della facciata. A completamento del pronao sono le tre statue raffiguranti S. Martino, S Giovanni Battista e S. Giovanni Evangelista. La facciata vera e propria prosegue assumendo una forma semplice conclusa da una gronda piana. Una finestra semicircolare divisa in tre settori. I due volumi delle cappelle si fermano ad altezza del livello del pronao. Al centro in basso, è presente l‘ingresso dotato di un portale con ritti e architrave sempre in arenaria completo di fregio scolpito protetto da cornice e gocciolatoio. L’interno a navata unica coperta da volta a botte divisa da riquadrature con sfondati ottagonali aventi ciascuna un rosone in stucco. La navata è divisa in cinque campate da colonne addossate in muratura finite in stucco lucido, poggianti su alto basamento, rivestito in granito bruno che terminano con il capitello corinzio e si innalzano sino a raggiungere la trabeazione e il cornicione perimetrale. La luce penetra nella navata dall’ampia finestra ricavata nella parte alta dei due bracci laterali della croce, sopra il cornicione. Nella prima campata a sinistra è presente il Fonte Battesimale, a destra un ripostiglio. Nella seconda campata a sinistra è posto l’altare dell’Addolorata, a destra quello di S. Giuseppe. Nella terza campata sono posti gli ingressi laterali. Nella quarta campata è posto a sinistra l’altare dedicato alla Madonna del Carmelo, a destra ai Santi. Nella quinta campata è posto a sinistra l’ingresso laterale e quello alla sagrestia, a destra un ripostiglio. Il presbiterio è coperto in un primo tratto da volta a botte e da tazza circolare. Il coro è absidato e coperto da catino
1441 – la comunità di Calolziocorte si rese autonoma dalla chiesa plebana di Garlate per decreto del Capitolo della metropolitana di Milano del 30 ottobre
1755 – non essendo stati realizzati i due campanili previsti dal progetto Bovara, di decise di valorizzare quello della vecchia parrocchiale, sorto sui resti di un’ antica torre medioevale
1818 – costruzione della nuova chiesa, con la posa della prima pietra per mano del vescovo Gian Paolo Dolfin
1835 – consacrazione della chiesa, ancora senza facciata, per mano del vescovo Carlo Gritti Morlacchi
1840 – la chiesa, già dedicata a S. Martino di Tours dopo varie ricostruzioni ed ampliamenti venne definitivamente demolita essendo sorta accanto qualche anno prima la nuova chiesa parrocchiale
1847 – realizzazione del pronao posto sul fronte principale
1861 – la parrocchia di San Martino vescovo di Calolzio risultava a capo dell’omonima vicaria VI. A quest’epoca la comunità contava 2089 anime, ed era retta da un parroco beneficiato vicario foraneo e da tre cappellani
1907 – esecuzione dell’affresco absidale raffigurante l’apparizione di Cristo a S. Martino
1942 – decorazione del battistero
1966 – ristrutturazione del presbiterio, progettazione del nuovo altare e progetto di sistemazione del sagrato
1987 – nuovo impianto di riscaldamento
1997 – la chiesa è sottoposta ad un generale intervento di restauro
2009 – messa in sicurezza campanile
2018 – restauro e consolidamento campanile
2019 – ricorritura e ripristino manto di copertura