La chiesa dedicata a San Lorenzo si sviluppa secondo un impianto a croce latina a navata unica con transetto.
La navata, coperta da volte a crociera rivestite da mattoni faccia vista, si conclude in un’abside quadrangolare anch’essa coperta da volta a crociera.
L’area persbiteriale risulta sopraelevata di alcuni gradini rispetto al transetto; dal presbiterio è possibile accedere a destra alla sacrestia e a sinistra al campanile.
Le superfici interne sono intonacate e tinteggiate; le lesene, le cornici delle monofore e gli archi delle campate, sono stati arricchiti da una decorazione monocroma, principalmente geometrica.
Esternamente le facciate sono realizzate in pietra lasciata a vista; la facciata principale si presenta con profilo a capanna, delimitata da due lesene laterali; il portale, incorniciato da due monofore e sovrastato da un rosone centrale, è arricchito da una cornice in pietra naturale e dalla lunetta con mosaico raffigurante San Lorenzo.
Le facciate laterali, sono sobrie e lo spazio è scandito da lesene e monofore.
Un fregio in laterizio arricchisce la fascia sottogronda.
1923 – Il cantiere per la realizzazione della nuova chiesa prese avvio nel giugno del 1923.
1935 – Dopo molti anni in cui i lavori rimasero fermi, nel settembre del 1935 vengono commissionate ” progettazione, direzione, liquidazione lavori e provviste dirette per sistemazione interno chiesa”. I lavori vennero affidati al geometra lecchese Attilio Villa (1904-1978), questi fu l’artefice di tutto l’apparato decorativo interno.
1936 – I lavori principali e gli arredi minimi furono provvisti ed il 28 settembre del 1936 il Card. Schuster consacrò la nuova chiesa e l’altare maggiore.
1937 – I lavori interni proseguirono, furono realizzati i gradini in beola e lo zoccolo, posta la balaustra e sistemata la sacrestia. L’impresa Giovanni Bianchi allestì i ponteggi per realizzare le sei volte, adattare le lesene in cemento armato, porre i capitelli e basamenti ornati in pietra e gli intonaci.
1939 – In quell’anno Egidio Galbani donò il grande baldacchino-ciborio in marmo della Valcamonica che completò l’altare.
1945 – Il pomeriggio dell’11 marzo 1945 Ballabio subì un bombardamento aereo che causò danni alla nuova chiesa, vennero sostituite molte vetrate e si riparò un’incrinatura nella volta al lato destro.
1947 – Fu ripresa la costruzione del campanile, rimasto fino ad allora interrotto all’altezza del presbiterio e privo di campane. I lavori furono condotti dalle imprese Luigi Rigamonti e Bianchi & Negri che l’anno successivo giunsero a porre la croce sommitale.
1950 – Nell’ottobre del 1950 ripresero i lavori edili al campanile che terminarono il 10 marzo del 1951. La ditta Giuseppe Filippi di Chiari realizzò il nuovo castello per otto campane e furono dipinti due quadranti dell’orologio.
1980 – Nel 1980/1981 l’impresa Paolo Bianchi rifece i tetti della sacrestia, del campanile e della chiesa.
1989 – Nel 1989 fu condotto un ampio intervento di restauro comprendente la sostituzione degli intonaci ammalorati, il ripristino dei graffiti, la tinteggiatura delle pareti interne, il rifacimento degli impianti elettrico e di amplificazione e l’elettrificazione delle campane.
1991 – Nel 1991 la pavimentazione in mattonelle di graniglia fu interamente coperta dall’attuale formata nelle parti di maggior passaggio con serizzo Antigorio e nelle parti occupate dalle panche con cotto toscano.
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