la facciata austera risulta suddivisa in tre settori da quattro lesene in pietra di Berbenna originanti da un basamento continuo realizzato con la stessa pietra. Il settore centrale, ove trovano posto il portale in granito serizzo con arco mistilineo e la soprastante finestratura, risulta più alto rispetto ai settori laterali e, sopra la cornice in pietra che evidenzia l’andamento a capanna delle falde, presenta un coronamento orizzontale su cui poggiano tre statue. Le specchiature sono intonacate. Internamente la chiesa si presenta ad unica navata, con pianta rettangolare, scandita in quattro campate, delle stesse dimensioni, da lesene terminanti con capitelli a volute dorate che fungono da sostesgno all’alta trabeazione sulla quale si imposta la copertura a volta a botte lunettata. La maggior parte delle decorazioni e dei dipinti, di cui l’interno della chiesa è particolarmente carico, si devono a realizzazioni di Tarcisio Brugnetti e Silvio Zambelli eseguite negli anni 1938-39: essi comprendono le finte architetture , i quattro Evangelisti nella volta del presbiterio, e le medaglie sulla volta della navata che rappresentano la consegna delle chiavi a san Pietro, San Gottardo vescovo, San Giovanni Bosco, S Francesco Saverio in terra di missione. Addossato alla parete di fondo del lato sinistro della prima campata trova posto la fonte battesimale ligneo; il lato destro invece è occupato da una nicchia con contorni in marmo contenente la statura di S. Antonio da Padova col Bambino. Il lato sinistro della seconda invece è stato utilizzato per l’inserimento della griglia del riscaldamento ad aria; il lato destro è occupato da un dipinto. La terza campata è occupata dagli ingressi laterali. Sul lato destro, esattamente all’altezza della lesena tra la seconda e la terza campata si colloca il pulpito in legno intarsiato. Negli spazi della quarta campata, seppur poco profondi, trovano posto du e cappelle con altari realizzati in marmi policromi. L’arco trionfale risulta di molto più stretto della facciata, tantè che ai suoi lati trovano spazio due nicchie contenenti le statue di San Giuseppe e San Rocco. Il presbiterio risulta rialzato, con pianta rettangolare coperto da cupola. La chiesa termina con abside semicircolare coperto con volta a spicchi. La pala di san Gottardo posta al centro dell’abside è attribuibile al pittore Carlo Ceresa, gli altri due quadri accanto raffigurano la vita di San Gottardo.
1496 – la chiesa di san Gottardo in Rota Dentro si vuole costruita nel 1496
1588 – la torre campanaria risale al 1588
1591 – venne eretta parrocchiale il 5 maggio 1591
1614 – rimase unita con la chiesa matrice di San Siro in Rota Fuori fino al 1614, anno in cui il vescovo Giovanni Emo ne decretò la sua piena autonomia
1909 – il concerto di cinque campane venne consacrato dal vescovo Giacomo Maria Radini Tedeschi il 20 marzo 1909
1938 – internamente le decorazioni, assieme ad alcuni dipinti, vennero nel 1938/39 realizzati da Tarcisio Brugnetti e Silvio Zambelli: essi comprendono le finte architetture , i quattro Evangelisti nella volta del presbiterio, e le medaglie sulla volta della navata che rappresentano la consegna delle chiavi a San Pietro, San Gottardo vescovo, San Giovanni Bosco, S Francesco Saverio in terra di missione.
1943 – l’altare maggiore fu realizzato nel 1943 da Giovanni Arnoldi su disegno dell’architetto Mario Marenghi
1947 – il 29 settembre 1947 il vescovo Adriano Bernareggi consacrava il nuovo altare maggiore, dedicandolo a San Gottardo e sigillandovi le reliquie dei Santi Pietro e Adriano
1968 – l’adeguamento liturgico avvenne con la posa di un altare rivolto al popolo, opera di Carlo Locatelli, realizzato nel 1968
2011 – rifacimento tetto