La Chiesa di San Giuseppe è il più recente edificio religioso di Salò, essendo stata consacrata nel 1964 al nome del padre putativo del Redentore, connotato come “lavoratore”. L’edificio sorge all’incrocio tra via Bongianni Gratarolo e viale M. E. Bossi, su un’area donata dalla benemerita salodiana Ida Lancellotti ved. Caldirola.
La circostanza è attestata dall’iscrizione posta all’ingresso della chiesa: “Su terreno donato dalla signora Ida Lancellotti ved. Caldirola, la prima pietra di questo santuario fu posta il XIX marzo MCMLXII nel XXV di sacerdozio dell’Arciprete Domenico Bondioli. Il 1° maggio MCMLXIV, S. E. Mons. Giacinto Tredici, arcivescovo di Brescia, lo dedicò a San Giuseppe lavoratore, al servizio dei villaggi realizzati per la comunità parrocchiale dalla Cooperativa “La Famiglia – Salò”.
La Chiesa di San Giuseppe è molto capiente ed ha una organizzazione architettonico – funzionale diversa rispetto a quella delle altre chiese salodiane, come peraltro indicato dalla riforma liturgica conciliare. Presenta una pianta ad una sola navata, nella quale si innestano a lisca di pesce gli ambienti accessori della sacrestia e dei confessionali. La facciata è sobria, essenziale e realizzata con materiali diversi. La facciata sinistra è rivestita in pietra squadrata. Alla sommità spicca una croce stilizzata di notevoli dimensioni. L’edificio è ricoperto da un tetto a capanna in calcestruzzo, con travi in legno visibili nell’intradosso. A sinistra dell’ingresso è stato realizzato un soppalco ligneo cui si accede tramite una scala aperta.
XX – La chiesa di San Giuseppe Artigiano è stata consacrata nel 1964. Ne da notizia l’epigrafe collocato all’ingresso della chiesa: “Su terreno donato dalla signora Ida Lancellotti ved. Caldirola, la prima pietra di questo santuario fu posta il XIX marzo MCMLXII nel XXV di sacerdozio dell’Arciprete Domenico Bondioli. Il 1° maggio MCMLXIV, S.E. Mons. Giacinto Tredici, arcivescovo di Brescia, lo dedicò a San Giuseppe lavoratore, al servizio dei villaggi realizzati per la comunità parrocchiale dalla Cooperativa ‘La Famiglia – Salò'”.
XX – Sul finire degli anni ’60 del XX sec. il tabernacolo, in forma di cesto di pane con grappolo d’uva, opera di Eligio Tonoli e Giovanni Peduzzi, trovò sistemazione sulla mensola lapidea.
XX – La pavimentazione interna, in piastrelle a contorno di un’area pavimentata in legno, è stata rifatta nella seconda metà del XX sec.
XX – Nel 2003 è stato costruito un campanile in grado di ospitare un concerto di cinque campane. Questa struttura venne inaugurata il 13 ottobre dello stesso anno dall’arcivescovo emerito di Brescia monsignor Bruno Foresti, essendo il parroco di Salò monsignor Francesco Andreis e curato della chiesa di San Giuseppe don Renato Abeni.
XX – Tra il 1994 e il 1995 sono state eseguite lavorazioni per la tinteggiatura degli interni ed esterni della chiesa.