La facciata lineare è scandita da quattro lesene, da una finestra con strombatura evidente e dal portale maggiore con cornice in pietra. La struttura della chiesa è abbastanza classica: un’unica navata scandita da tre campate maggiori intervallata da due minori e coperta da volta a botte che termina in un presbiterio chiusa da abside poligonale. Sulla parete sinistra si apre l’accesso secondario alla navata costituito da un portale in pietra. Nella parete destra dell’ultima campata si apre una nicchia contenente la statua di S. Antonio da Padova. In controfacciata è una coppia di acquasantiere in marmo nero. Sulla sinistra dell’ultima campata vi è una cappella laterale per commemorare i caduti della Prima Guerra Mondiale, dedicata alla Madonna e chiusa da una cancellata. Il presbiterio, rialzato, è delimitato da una balaustra in marmo nero di Varenna e rosso d’Arzo; altare e tabernacolo sono in legno intagliato decorati rispettivamente dal monogramma mariano e dal calice col cristogramma “IHS”. Ai lati del presbiterio si aprono due porte che danno accesso alla sacrestia, a sinistra, e al campanile a destra.
1455 – L’origine della chiesa di S. Giovanni Evangelista è remota, essendo già citata ai tempi della visita dell’arcivescovo Gabriele Sforza.
1614 – La chiesa fu restaurata nel 1614.
1697 – Nel 1697 furono realizzati l’abside a pianta poligonale e il vicino campanile.
1828 – Venne restaurato il campanile e fu decisa la fusione di un concerto di tre campane, realizzate dal bergamasco Giovanni Battista Monzini e montate nel 1830.
1898 – Poiché le dimensioni dell’oratorio risultavano troppo esigue rispetto alle esigenze di culto, l’ing. Giovanni Tavecchia fu incaricato di redigere un progetto di ampliamento che prevedeva la demolizione della facciata e l’allungamento di 5,60 m della navata verso il sagrato con la realizzazione di una nuova campata e campatella. I lavori furono condotti tra il 1898 e il 1900.
1961 – La pavimentazione sia del presbiterio che dell’aula fu rifatta tra il 1961 e il 1962.