la parrocchiale, posta sopra un’altura nella frazione di Peghera, presenta un orientamento opposto rispetto allo schema liturgico tradizionale. La facciata prospettante ad est, in stile neoclassico, presenta un basamento in pietra locale squadrata, dal quale si innalzano quattro lesene che, senza alcun capitello, reggono una prima trabeazione orizzontale con relativo cornicione coperto in ardesia. Nell’ampio settore centrale del primo ordine vi è un portale in contorno di marmo di Zandobbio, completo di coronamento, sorretto da due mensole. Nell’architrave vi è la scritta “DOM IN HONOREM S. JACOBI APOSTOLI MAJORI”. Le lesene continuano nel secondo ordine, di minor altezza rispetto al sottostante, e reggono la trabeazione sormontata da un timpano triangolare. Nel settore centrale una finestra semicircolare dà luce alla navata. L’interno è a navata unica, suddiviso in tre campate da lesene dotate di capitelli ionici, sopra le quali corrono trabeazione e cornicione praticabile. La copertura è a botte e presenta tre finestre per lato, complete delle strombature di raccordo alla volta. Lateralmente si aprono tre vani di cappelle. Addossato alla parete di fondo, sulla destra, si trova il fonte battesimale con tempietto in noce scolpito nei fondelli e con colonnine tortili agli spigoli. La prima campata presenta due confessionali in legno di noce e sopra di essi due nicchie contengono le statue di S. Giuseppe e di S. Antonio di Padova. Nella seconda campata a sinistra si trovano la cantoria con l’organo, la scala a chiocciola in ferro per raggiungerlo e l’ingresso laterale, esternamente contornato in marmo di Zandobbio e preceduto da un portico con soffittatura piana poggiante su quattro pilastri. Questo portico regge il locale per i mantici dell’organo. A destra è sistemata la cattedra oratoria in noce e sopra la stessa si trova il dipinto di Domenighini che raffigura S. Pietro d’Alcantara che appare a S. Teresa. La terza cappella a sinistra è dedicata alla Madonna del S. Rosario ed è dotata di altare con mensa e corpo dell’altare in marmo ed ancona in stucco. La terza cappella di destra è dedicata a S. Carlo e ad altri Santi: ha altare in marmo e tela di Domenighini. Ai lati dell’arco trionfale ci sono due porte: quella di sinistra è di un armadio a muro, mentre quella di destra immette nella sagrestia. L’arco trionfale, più ristretto della navata a sesto ribassato, immette nel presbiterio, sopraelevato di tre gradini e coperto da volta a botte. L’altare maggiore di gusto neoclassico è in marmo rosso di Verona nella predella, bianco Carrara e verde Alpi nei fondelli. Il coro a settore circolare si conclude con catino. Sulle pareti del coro, al centro si trova il polittico a sette tavole di Palma il Vecchio e ai lati altre due tele raffiguranti lo Sposalizio di Maria e S. Giuseppe e S. Filippo. Il campanile è una torre in pietra squadrata, al quale si accede tramite la sagrestia
1378 – come riportato nel “Liber notitiae Sanctorum Mediolani” di Goffredo da Bussero, si ha notizia dell’ esistenza della chiesa di S. Giacomo a Peghera
1474 – autonomia parrocchiale, come risulta dagli atti di Costanzo Salvioni in data 25 agosto
1495 – consacrazione della chiesa per mano dell’arcivescovo di Milano Guido II Antonio Arcimboldi
1786 – l’ autorità pontificia, con atto del 13 novembre, autorizzava la procedura di passaggio della parrocchia di San Giacomo maggiore apostolo di Peghera dalla diocesi di Milano alla diocesi di Bergamo
1838 – ampliamento della zona presbiterale della chiesa
1853 – viene costruito il campanile e dotato di un concerto di cinque campane
1868 – il 16 aprile viene posta la prima pietra della nuova chiesa progettata dall’ing. Giuseppe Arrigoni
1871 – benedizione della nuova chiesa
1906 – consacrazione della chiesa per mano del vescovo Giacomo Maria Radini Tedeschi che riconferma l’antico titolo di S. Giacomo Maggiore apostolo e sigilla nell’altare maggiore le reliquie dei Santi Vincenzo, Placido e Valentino
1927 – realizzazione degli affreschi della volta
1953 – realizzazione della zoccolatuta in marmo
1955 – restauro della facciata principale
1973 – realizzazione di nuovo impianto di riscaldamento ad aria
1989 – restauro interno dell’apparato decorativo
1991 – realizzate del rivestimento in bronzo per le porte d’ingresso. La porta principale è opera dello scultore Egidio Sartori di Albano Sant’Alessandro, che sviluppa nei riquadri il tema “la porta della vita”
2001 – restauro delle facciate e lavori di manutenzione sulla copertura