L’edificio è orientato con abside presbiteriale verso ovest, situato nel centro del paese, è facilmente raggiungibile dalla via S. Gaetano.
Secondo gli schemi neoclassici presenta un protiro d’accesso, sorretto da due colonne rastremate in muratura e una breve scalinata costituita da 3 gradini. Ai lati del protiro si trovano due nicchie incassate nello spessore della facciata principale, ora vuote.
Sul timpano superiore era dipinto l’Occhio della Trinità con fasci luminosi, come prescrive la tradizione iconografica religiosa. Questo dipinto potrebbe essere conservato ancora oggi, al di sotto degli strati di tinteggiatura recenti.
Un elegante tamburo circolare nasconde una cupola centrale a catino che originariamente era decorata con cielo azzurro e bianche nubi, come per alleggerire elegantemente la struttura di per sé molto equilibrata.
Le coperture sono in coppi di cotto a canale, la planimetria dichiara una forma contenuta a croce greca.
Sul retro della chiesa, verso il lago, si trova la piccola sacrestia ancora in uso e il campaniletto con cupola in rame.
Entrando a sinistra è affissa una tela ad olio raffigurante Santa Rita Da Cascia, a destra ci sono due candelieri e una croce in argento.
L’altare maggiore contiene una statua di San Gaetano, alloggiata nella nicchia centrale. L’intera struttura, in stile neoclassico, è costituita da marmi policromi.
Una piccola mensa lignea, di recente collocazione, è presente nel presbiterio per le celebrazioni eucaristiche. Una balaustra di marmi policromi divide l’aula dal presbiterio.
La pavimentazione è prevalentemente in cotto lombardo venato.
1836 – Il progetto di Giovanni Moraglia risale al 1831, la costruzione fu completata e terminata nel 1836. Il primo disegno venne modificato in corso d’opera per consentire la costruzione del campanile con un’altezza più adeguata.
La piccola chiesa, edificata per disposizione testamentaria di Gaetano Appiani, è adiacente alla Villa Cantù/Banfi, residenza della famiglia Appiani, dove nacque il pittore Andrea.
Nella relazione di Visita Pastorale del Cardinal Ferrari (8/10/1898) sono descritti i beni presenti nel piccolo oratorio come le tele del pittore Narducci e una pala d’altare raffigurante una Pietà a forma di mezzaluna, due Puttini, un Santo Vescovo con Vergine ed Angelo e una statua di San Gaetano.
Tutte queste opere che dipendevano dalla Pinacoteca di Brera, non sono più presenti in chiesa.