La piccola Chiesa è addossata a Palazzo Recalcati, sul lungo fiume Adda, proprio appena quest’ultimo esce dal Lario.
L’orientamento dell’abside è canonico, verso est.
La facciata tinteggiata presenta 4 paraste in muratura con capitelli in stucco di ordine Corinzio.
Il timpano sommitale propone il cartiglio con il motto Carolino.
Il portale centrale è incorniciato da una modanatura in serizzo con timpano, anch’esso in granito.
Il portone è di legno massello.
Tutte le superfici esterne sono intonacate e tinteggiate.
Un campaniletto a vela è collocato sulle coperture, in corrispondenza dell’abside.
XVI – Già nel XVI secolo doveva esistere una casa importante della famiglia Bonanomi che riscuoteva i diritti di transito sul ponte.
Nel secolo successivo subentrarono i marchesi Recalcati: Antonio Recalcati, senatore di Milano, volle costruire accanto al palazzo l’oratorio dedicato a San Carlo.
Dispose che il piccolo tempio servisse anche agli abitanti del luogo; allora il Porto era nella giurisdizione della parrocchia di Lecco e in tal modo si offriva a chi non poteva attraversare il ponte la possibilità di assistere comodamente alle funzioni religiose. Nel 1964 la chiesina fu dotata di balaustre di pietra, stucchi, marmi, altare e, soprattutto, di un bel dipinto con funzioni di pala d’altare che raffigura la Vergine, San Carlo e alcuni angeli.
1820 – Nel 1820 la proprietà passò nelle mani della nobile famiglia Testori De Capitani che avendo a Garlate una grande casa con giardino, si obbligò all’onere di una messa festiva nell’oratorio, continuando l’impegno assunto un secolo prima dai Recalcati. Nel 1800 la chiesa e il palazzo subì ingenti danni a causa dello scontro armato fra le truppe napoleoniche e quelle alleate austro-russe, impegnate nella celebre “battaglia di Lecco”.