anticipata da un ampio sagrato pavimentato in blocchetti di porfido posto in posizione sopralevata rispetto alla quota stradale e collegata ad essa mediante scala a tenaglia, la chiesa è orientata con l’abside ad ovest. La facciata intonacata è preceduta da un portico sorretto da pilastri in pietra che terminano con capitelli che sorreggono la trabeazione e il timpano triangolare. La facciata vera e propria è divisa in due ordini e ospita l’ ingresso con contorno in pietra. In alto, sopra il portico, è collocata una finestra rettangolare posta entro leggero sfondato con cornice curva in pietra. La trabeazione e il timpano triangolare concludono architettonicamente l’edificio. Internamente si presenta ad unica navata divisa in quattro campate da lesene che sorreggono i capitelli su cui poggia il cornicione perimetrale. La navata è coperta da volta a botte. Nella prima campata a sinistra è posto il Fonte Battesimale, a destra la statua di S. Antonio. Nella seconda campata è posta a sinistra la statua di S. Giuseppe, a destra quella del S. Cuore. Nella terza campata sono posti due ingressi. Nella quarta campata è posto a sinistra l’altare dedicato alla Madonna del Rosario, a destra quello dedicato al S. Cuore. Il presbiterio è rialzato di due gradini è coperto da tazza circolare. Il coro è absidato e coperto da catino
XVI – Bruttona aveva una sua chiesa parrocchiale già ai tempi di S. Carlo. Era dedicata a S. Bartolomeo, risultava angusta ed insicura nelle strutture, più volte rimaneggiata nei secoli essa giunse sino a noi legata alle sorti del’adiacent piccolo cimitero
1746 – durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Lecco, nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo apostolo di Brumano si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento. Il numero dei parrocchiani era di 202, di cui 136 comunicati
1878 – costruzione dell’attuale chiesa con la posa della prima pietra avvenuta il 6 maggio
1895 – decorazione della volta centrale
1896 – consacrazione per mano del vescovo di Milano Card. Carlo Andrea Ferrari, che vi aggiunse all’antico titolo di S. Bartolomeo, quelli della Vergine Immacolata e di S. Carlo Borromeo