La Chiesa si presenta come monumento sviluppato soprattutto in verticale con timpano triangolare e portone centrale che corrisponde all’unica navata interna. Tutto il prospetto è intonacato e presenta una diversa luminosità segnata soprattutto dalle lesene.
La copertura principale del tetto è a due falde, una copertura per la navata e due più basse per le nicchie laterali, rivelano all’esterno le diverse altezze degli spazi interni. La prima è a due spioventi formanti un semipadiglione, mentre quelle corrispondenti alle nicchie laterali sono ad unico spiovente. Una grande capriata lignea sorregge il tetto della parte alta, su cui le terzere, i travicelli e i coppi in terracotta ne completano la struttura, mentre le due falde laterali sono sorrette da una semicapriata.
La pianta della chiesa a forma rettangolare, costituita da navata centrale fiancheggiata da nicchie a tutto sesto per lato, all’interno delle quattro più prossime all’altare si aprono finestre rettangolari superiori. I pilastri presentano lesene, con base e capitello, che adornano e danno slancio alla massiccia struttura. Le quattro colonne di scarico della struttura sono collegate, in alto, in direzione ingresso-altare, con archi a tutto sesto al di sopra dei quali poggia la volta a botte che percorre tutta la navata; una ricca modanatura aggettante delimita visivamente lo spazio della volta.
Le cappelle laterali contengono altari votivi minori e sono intervallate da pilastri con lesene.
La pavimentazione interna della chiesa è realizzata in mosaico variamente decorato intervallato da due rettangoli in legno a delimitare lo spazio delle sedute dei fedeli.
Il presbiterio presenta pavimento in marmette di cemento e conci di marmo ; si stacca dal corpo centrale con due gradini in marmo bianco e con la balaustra in marmo rosso.
La cupola che racchiude l’altare presenta affreschi non particolarmente pregiati ma di gradevole impatto.
Sul fondo dell’abside è situato il coro ligneo.
1320 – Le prime notizie documentate risalgono all’anno 1385, anno in cui nella “Nota Liber Synodalium Corsi Registro Mensa”, celebre manoscritto redatto dai notai della Curia vescovile di Cremona per la riscossione delle decime, viene menzionata la chiesetta di presumibile fondazione protoromanica esistente nell’anno 1320 nel c.10R De Plebatu Civitatus Parte Ariberti “…Chiesa da interno alla cinta (soglia 7/9 km)…”
1687 – In occasione di una Visita pastorale del Vescovo Ludovico Settala viene fatto cenno all’attuale struttura “…parte verso occidente in 3 navi fatte in modo a calzina…”
1723 – Durante la Visita pastorale condotta dal Vescovo Alessandro Litta nell’anno 1723 è interessante la citazione dell’esistenza di un cimitero.
1818 – Nel 1986 il Parroco pro-tempore don Walter Mosconi inseriva nell’Inventario degli Oggetti d’interesse artistico e storico della Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo di Picenengo cenni storici relativi ad un restauro del 1818 su disegno dell’architetto Luigi Voghera. Tuttavia non sono stati rinvenuti riscontri oggettivi e documentali di quanto descritto.
1902 – Il 1902 è la data in cui si ha conoscenza dell’esecuzione di lavori di restauro, infatti viene menzionato un intervento alla copertura durante la visita pastorale del Vescovo Giovanni Cazzani nel 1916, che, nel documento redatto, cita generici lavori alla copertura eseguiti nel 1902.