Il santuario, la cui facciata si rivolge ad Ovest, è collocato in posizione panoramica, su di un terrazzamento che sovrasta la città di Lecco, al di fuori del centro abitato di Maggianico. Esso, raggiungibile attraverso una ripida mulattiera, lungo la quale sono edificate le 13 cappelle dedicate alle stazioni della Via Crucis, si affaccia su un semplice sagrato rettangolare in acciottolato. L’edifico è composto da un corpo principale a pianta rettangolare e da due cappelle laterali esterne che contengono le ultime due stazioni della Via Crucis. La cappella di sinistra corrisponde all’antica edicola della Madonna Addolorata ed è affiancata da una fontanella da cui sgorga acqua sorgiva. Dietro la cappella di destra, invece, trova posto un piccolo corpo di fabbrica, collegato al corpo principale e adibito a sacrestia.
1849 – La chiesa, dedicata alla Beata Vergine Addolorata, é attualmente parte della Parrocchia dei Santi Cipriano e Giustina di Germanedo. Venne edificata presso la località detta “della Rovinata”, tra il 1849 e il 1859.
Realizzata presumibilmente da un capomastro locale, si affiancò ad una precedente edicola contenente un dipinto raffigurante l’Addolorata tra i Santi Francesco e Carlo, secondo la tradizione, sopravvissuta senza danni ad una frana accaduta nel 1849. Dopo questo fatto, l’edicola fu meta di vari pellegrinaggi e, grazie all’entusiasmo della popolazione locale che fornì buona parte dei materiali da costruzione, fu edificata la chiesetta attualmente esistente, benedetta il 16 agosto 1859. Nello stesso anno, la piccola chiesa fu arricchita da un dipinto ad olio rappresentante l’Addolorata, dono del marchese Paolo Serponti Mirasole.
1925 – Nel 1925 furono realizzate, lungo la mulattiera che conduce al santuario, 15 cappellette dedicate ai misteri del Rosario, affrescate da Tagliaferri, pittore valtellinese.
1950 – In occasione del primo centenario della costruzione del santuario, si volle procedere con un restauro generale sia della chiesa sia delle cappelle dedicate al Rosario. Queste ultime, adottate da diverse famiglie della zona che si gravarono dell’onere del loro restauro, vennero liberate dalla vegetazione infestante, trasformate nelle stazioni della Via Crucis e adornate con altorilievi in terracotta. La chiesa stessa fu oggetto di restauri interni, in particolare di sostituzione di arredi e finiture, realizzate con materiali e stili diversi dagli esistenti.
1989 – Nel 1989, la chiesa e le stazioni furono oggetto di un secondo restauro, voluto al fine di ripristinare le finiture, modificate dall’intervento del 1959 e valorizzare le cappelline, danneggiate gravemente da vandali nel 1976. Queste ultime furono completamente rinnovate e decorate poi con formelle in bronzo realizzate dallo scultore Fulvio Simoncini. La nuova Via Crucis fu inaugurata e benedetta il 19 settembre 1993.
1999 – Nel 1999 fu invece completato il restauro della chiesa, su progetto dell’architetto Antonio Pierfermi. L’intento del restauro, anche in questo caso, fu quello di riportare lo stato delle finiture interne ed esterne a quello precedente all’intervento del 1959. Vennero quindi rivisti gli intonaci, sfruttando una miscela a base di calce, le pavimentazioni interne, realizzate con nuove pianelle di cotto ed il sagrato esterno posato con acciottolato. Inoltre, venne realizzata la nuova mensa, in sostituzione dell’altare posto a parete, precedentemente rimaneggiato nel 1959. La nuova mensa in serizzo ghiandone venne posta al centro del presbiterio e, alle sue spalle, per sostenere il tabernacolo, venne installato un basamento molto semplice realizzato nello stesso materiale.
2014 – Nel 2014, dopo un accurato restauro il dipinto ad olio su tela, rappresentante la Madonna Addolorata, venne ricollocato nella sua posizione originaria, all’interno dell’edicola, al di sopra del tabernacolo.