Situata nel borgo di Olfino, la Chiesa della Santissima Trinità, nonostante i numerosi interventi di restauro nel corso del tempo, mantiene l’impronta romanica medievale, come testimonia la facciata a capanna, decorata con archetti lungo gli spioventi del tetto, il tondo dell’occhio strombato, il portale lobato nella parte superiore, il piccolo campanile con le quattro aperture arcuate della cella campanaria. Sul retro della chiesa si intravedono i resti di un piccolo chiostro. L’interno, a navata unica, si conclude con un presbiterio rettangolare sopraelevato di due gradini. Qui vi è l’altare maggiore, addossato alla parete di fondo e posto su una predella di marmo rosso di Verona. La navata è percorsa su entrambi i lati da quattro archi decorati con stucchi con delle cappelle. Tra gli elementi decorativi di rilievo vi sono i due cicli di affreschi del XVI secolo, visibili in parte lungo le pareti delle cappelle, sull’arco trionfale e sulla volta del presbiterio.
L’edificio, un tempo isolato e solitario, è stato reso accessibile dal viale intitolato ad Alberto Pariani. Già Rettoria appartenente alla Parrocchia di San Michele arcangelo, è attualmente sede della fraternità delle Sorelle di San Francesco.
XII – La chiesa, di impronta romanico-medievale, è stata costruita tra il XII e XIII secolo.
XVII – L’intonaco interno è stato rifatto.
1729 – La cappella della Beata Vergine del Carmine, a destra dell’ingresso, viene costruita.
1987 – Vengono fatti dei restauri alla chiesa, finanziati anche da Marchesini Maria e dal marito Alberto.