La chiesa dei Santi Maurizio e Compagni Martiri si trova nel comune di Breno, nella Media Valle Camonica, provincia di Brescia. Il fabbricato è orientato seguendo l’asse sud est – nord ovest, con il prospetto principale rivolto verso quest’ultimo. La facciata tripartita, è composta da registro unico scandito da quattro semplici lesene. Nella parte mediana il portale di accesso all’aula in pietra Simona è composto da due stipiti completi di capitelli ionici, su cui si imposta un architrave modanato con soprastante fregio bombato e timpano curvilineo spezzato decorato da dentelli. In asse con il portale, si aprono, superiormente, una finestra circolare e lateralmente, due finestroni rettangolari aventi architrave ribassato. Oltre a queste aperture, i prospetti laterali alloggiano finestre che consentono l’illuminazione naturale, ellittiche nell’aula, rettangolare ad arco ribassato nel presbiterio. Il campanile a pianta quadrata e muratura a vista, collocato sul lato nord-est dell’edificio, è definito su ogni lato da due bifore sovrapposte, inserite in una specchiatura conclusa nella parte superiore da archetti pensili. Separata da cornicione marcapiano, la cella campanaria presenta su ogni lato una bifora con colonnina centrale dal capitello modanato ed è coronata da cuspide piramidale. L’interno, avente superfici ornate a rilievo e pitture murali, è a navata unica, accompagnata da cappelle laterali, e presbiterio a pianta rettangolare culminante absidato. Lo spazio è scandito dagli arconi di delimitazione delle cappelle laterali, voltate a crociera, mentre l’aula è coperta con volta a botte lunettata e il presbiterio con volta a vela e attigua volta a ombrello nella zona absidata.
X (?) – Presumibilmente fondata dai monaci di San Martino di Tours, la costruzione della chiesa dei Santi Maurizio e Compagni Martiri sarebbe precedente al XI sec. (?).
XV – La chiesa svolse il ruolo di parrocchiale fino al 1480.
XVI – Tra il 1573 e il 1580 vennero chiuso il coro, sostituito l’altare maggiore e sistemata la facciata.
XVI – È un documento del 1558 a testimoniare la necessità di costruire una nuova chiesa di maggiori dimensioni, visto che quella esistente non era più sufficiente alle esigenze dei fedeli. Dalla visita pastorale del 1567, Domenico Bollani descrive la Chiesa parrocchiale di San Maurizio ancora in costruzione, e ordina di finire i lavori e, nel frattempo, di chiudere la chiesa con cancelli lignei, di ornare l’altare maggiore e di demolire un altare esterno. Giorgio Celeri, nella visita del 1578, parla della chiesa parrocchiale di San Maurizio in riedificazione. La descrive come situata 200 passi dal paese e vicino al cimitero. Dopo la visita di Carlo Borromeo, nei decreti aggiunti nel 1581, venne ordinato di concludere la costruzione quanto prima.
XVI – Nei decreti della visita pastorale del 19 maggio 1593 Gian Francesco Morosini indica che i lavori di rifacimento sono quasi compiuti. Il visitatore chiede che entro il mese di novembre sia completata la fabbrica. Marino Zorzi, durante la visita del 1602, ordina che si finisca il pavimento e la volta della cappella maggiore che tutti i sepolcri siano otturati e trasferiti al cimitero. La data 1607 incisa sull’architrave del portale documenta che la chiesa a quell’epoca doveva essere stata completata.
XVII – Nel 1657 vennero ultimati i lavori per il completamento della facciata.
XVII – Fino al XVII sec. la chiesa ospitò le tombe delle famiglie nobili brenesi (Griffi, Dabbeni, Cattaneo, Taboni, Ballardini) e il sepolcreto dei disciplini. Nella prima metà del XX sec., sul sagrato erano sepolti 43 militari dell’esercito austro-ungarico, tenuti prigionieri e morti di febbre spagnola nel 1918. Nella metà degli anni ’50 del XX sec. le loro spoglie vennero riesumate e portate in patria. In quell’occasione venne sistemato il sagrato.
XVIII – Nel XVIII sec. vennero eseguiti lavori di completamento del campanile.
XVIII – La sistemazione degli altari è confermata dalla visita di monsignor Giovanni Nani del 1777.
XX – Verso il 1970 vennero eseguiti lavori per il restauro del campanile, eliminando l’intonaco del XVIII sec.
XX – Come ricorda la lapide sul lato sud est della cappella laterale all’abside, il campanile venne modificato nel 1973 con la messa in luce delle bifore e con l’odierna cuspide, che andò a sostituire la merlatura precedente. Nello stesso anno venne rifatto il tetto e duranti lavori venne anche ritrovata una piccola campana datata 1504.
XX – Tra il 1989 e il 1990 sono stati eseguiti lavori di restauro sulle superfici esterne del campanile, per mettere in luce le pietre a vista, e sulla chiesa, per la sistemazione del manto di copertura e dei pluviali. Lo stesso anno vennero restaurati gli affreschi del presbiterio. Nel 1991 vennero collaudati i lavori effettuati sul campanile, sulla copertura della chiesa, il nuovo impianto elettrico e l’intercapedine sul lato destro della navata.
XX – Tra il 1999 e 2000 venne effettuato il rifacimento del tetto e delle facciate della chiesa. Inoltre vennero sistemate le adiacenze e il muro di confine con la strada.