preceduta da un ampio sagrato pavimentato con ciottoli di fiume, la chiesa presenta una facciata intonacata caratterizzata da pietre a vista all’estremità e affreschi settecenteschi nella parte centrale raffiguranti il S. Cuore di Maria e i Santi Gervasio e Protasio. Un portale d’ingresso in pietra è fiancheggiato da due finestre rettangolari anch’esse con contorno in pietra e complete di inferriate e davanzali. In alto e centrale è posto un rosone leggermente svasato, con contorno in cotto. Un tetto a due spioventi in legno conclude la facciata. La chiesa presenta internamente un’unica navata a pianta rettangolare ed ospita a sinistra e a destra due nicchie: la prima è decorata con affreschi raffiguranti la Madonna con il Bambino, la Nascita e la Visita dei Re Magi, la seconda invece presenta gli affreschi raffiguranti la Madonna seduta con il Bambino in braccio, S. Sebastiano e S. Rocco; affiancano quest’ultima, una finestra e l’ingresso laterale. Il presbiterio è rialzato rispetto alla navata di un gradino, ha pianta rettangolare coperto da volta a botte e si conclude in un coro semi-esagonale coperto da catino. Un ingresso posto a destra del presbiterio conduce alla sagrestia
XIII – fin dal XIII secolo, le comunità di Solza e di Medolago erano unite in una sola entità parrocchiale, avente sede nella chiesa di San Protasio “in campis”. In una lista delle chiese di Bergamo sottoposte a un censo imposto dalla Santa Sede circa il 1260, tra le chiese dipendenti dalla pieve di Terno, la chiesa di Medolago, intitolata a San Protasio, risultava infatti censita in un’unica menzione insieme a quella di San Giorgio in Solza (Chiese di Bergamo sottoposte a censo). Ulteriore attestazione della presenza di una chiesa dedicata a San Protasio in Medolago si trova in una serie di fascicoli che registrano, a partire dal 1360, le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi
1575 – in occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta il 28 settembre 1575, la chiesa dedicata a Santa Maria in Medolago, dipendente dalla pieve di Terno d’Isola, risultava la nuova parrocchiale in sostituzione della chiesa campestre dedicata ai Santi Gervasio e Protasio
1613 – in un documento d’archivio conservato presso la Curia Vescovile di Bergamo, si legge che il vescovo ordinò che la chiesa venisse tenuta chiusa di notte ” et manco di giorno e non vi si riducano gli maiali”
1666 – nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, si legge che entro la circoscrizione parrocchiale era compreso l’oratorio di San Gervasio e Protasio
1858 – nella relazione compilata dal parroco nel 1858 troviamo che ” sull’altare maggiore sta l’ancona dei Santi Titolari. A destra della cappella con l’immagine della Madonna di Loreto con i tre Magi. L’altro altare è dedicato a S. Sebastiano
1921 – vennero eseguiti lavori di manutenzione straordinaria sugli altari e nella sagrestia
1976 – la chiesa è sottoposta ad un generale intervento di restauro
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