L’edificio presenta orientamento est/ovest ed affaccia sulla piazza rivestita in porfido, fronteggiando il castello Visconteo, ed è inserito nella cortina edilizia che disegna su due lati lo spazio.
La facciata è impostata su due ordini e tripartita da due coppie di lesene: ai lati, i due ingressi secondari sono sormontati dalle nicchie che ospitano le sculture di S. Giuseppe e S. Giovanni, mentre salendo oltre il fascione si trovano quelle raffiguranti S. Ambrogio e S. Carlo.
Alla quota inferiore, il prospetto si amplia da entrambi i lati oltre l’ultima lesena a segnalare i volumi delle cappelle laterali, mentre la porzione sommatale termina con un timpano triangolare.
All’interno, l’aula a navata unica è affiancata da tre cappelle laterali per lato, alternate da paraste che terminano con mensole doriche oltre le quali corre il fascione perimetrale.
La prima cappella a sinistra ospita la fonte battesimale, mentre la seconda a destra l’altare dedicato alla Madonna e quella successiva le reliquie di San Vincenzo donate dal cardinale Ottoboni (futuro Papa Alessandro VIII) nel 1685.
Il presbiterio, rialzato di due gradini, è introdotto dalla coppia di paraste oltre il quale si imposta l’arco ribassato che genera la volte a botte, seguita dalla semicupola che copre l’abside curvilinea dove un piccolo coro ligneo è sovrastato dalle due finestre.
Il soffitto ligneo presenta l’intera struttura a vista ed è decorato con motivi a cassettoni, mentre le facciate interne presentano alla quota superiore finestrature rettangolari in corrispondenza delle cappelle, alternate ad un apparato decorativo prevalentemente geometrico.
In controfacciata, la cantoria in legno è dominata al centro dall’organo della bottega Carcano del 1845.
1605 – La chiesa venne edificata nella prima metà del XVII secolo, grazie ad un lascito del 1602 di Cesare Mascheroni.
1854 – Nel 1854 la chiesa venne dotata di un organo appositamente realizzato dalla bottega del Carcano.