L’austera facciata si offre alla vista priva di elementi decorativi: sul fondo neutro della parete si aprono il portale architravato e la finestra superiore ad occhio di bue, con un’unica concessione al gusto barocchetto nel movimento impresso alla superiore conclusione, impostata sulla linea ondulata. Il fianco settentrionale è ben modulato da piatte membrature, mentre la torre campanaria, aggregata a sud-est, priva anch’essa di qualsiasi connotazione decorativa e forata da monofore centinate in corrispondenza della cella, termina con un coronamento cuspidato. Internamente l’oratorio si configura quale aula unica conclusa dal presbiterio a terminazione rettilinea, coperta da volte a crociera articolate in due campate da un arco a pieno centro ricadente su paraste legate da un cornicione di lieve aggetto che corre tutto intorno all’ambiente.
1741 – La chiesetta di San Grato venne edificata in virtù del munifico lascito di Francesco Vitti e della moglie Dorotea Polenghi. Il 20 ottobre dello stesso anno l’Oratorio fu benedetto da Mons. Giovanni Antonio Vismara, canonico del Duomo di Milano. Sulla facciata fu dipinto, per incarico del prevosto Cossa Marchesi, un affresco con i santi Grato vescovo di Aosta e Francesco d’Assisi.
1926 – L’oratorio venne restaurato nel 1926.
1999 – L’oratorio ha subito interventi che hanno interessato il rinnovo degli intonaci e la tinteggiatura.