La chiesa ottocentesca venne realizzata in parziale sovrapposizione rispetto alla preesistente, sebbene ruotata di 90 gradi.
Della precedente fabbrica vennero mantenuti alcuni elementi strutturali attualmente in corrispondenza di abside presbiterio e sacrestie, nonchè il campanile.
L’edificio a navata unica con orientamento sud-est/nord-ovest, assai arretrato rispetto a Via Rimembranze, è fronteggiata da un’ampia piazza.
Il pronao di ingresso già previsto dal progetto originario fu realizzato solamente negli anni ’40 del 900 sul basamento rialzato rispetto alla quota della piazza: quattro colonne di ordine ionico in granito grigio sorreggono la trabeazione del timpano triangolare ed anticipano la facciata intonacata scandita da sei paraste e tre ingressi.
Cinque cappelle laterali scandiscono ciascun fianco della navata: illuminate da finestre a mezzaluna, le prime quattro fungono effettivamente da cappelle mentre le ultime due da ingressi laterali.
La volta a botte affrescata della navata è scandita da lunette le cui attuali vetrate policrome vennero realizzate nel corso del XX secolo e garantiscono un’illuminazione naturale della navata.
La pavimentazione in graniglia di quest’ultima risale agli anni ’20 del secolo scorso e si interrompe in corrispondenza dei tre gradini che portano alla zona presbiteriale che mantiene l’originario rivestimento in marmo rosso di Verona.
L’altare maggiore in marmo di Carrara proviene con molta probabilità dalla chiesa precedente, mentre ambone, mensa e sede risalgono agli anni ’60 del 900 adeguandosi alle riforme liturgiche.
Il coro ligneo alle spalle dell’altare maggiore completa la zona absidale dove spicca la vetrata raffigurante la Resurrezione di Cristo.
1836 – Attorno al 1825 si decise di costruire una nuova chiesa in luogo dell’esistente, considerata di dimensioni non più adeguate alla rapida crescita degli abitanti di Rosate. Dopo l’esame dei differenti progetti, venne scelto quello redatto dall’ing. Annibale Ratti ed il 5 giugno 1836 venne posata la prima pietra sotto la prepositura di Don Domenico Negri; i lavori di costruzione durarono quattro anni.
1888 – Su progetto dell’ing. Perondi venne realizzata una nuova cella campanaria in ghisa poggiante sulla sommità della torre preesistente; venne aumentato il numero delle campane da tre ad otto.
1939 – Già previsto dal progetto originario, il pronao di’ingresso venne realizzato solo successivamente.
1969 – Contestualmente agli adeguamenti liturgici successivi alle riforme del Concilio Vaticano II, vennero realizzati interventi di restauro che interessarono cornici, riquadrature, decori di lesene ed architravi sulla volta, le pareti e la zona presbiteriale.
1980 – Realizzazione di un intervento di consolidamento tramite la realizzazione di una struttura in acciaio all’interno della cella in ghisa.