La chiesa, con orientamento nord-sud, si trova nella zona centrale dell’abitato ed è raggiungibile dalla via principale. La facciata è in stile architettonico barocco, con alternanza di convessità e concavità ed è suddivisa in due ordini dal cornicione. L’ordine inferiore è caratterizzato dalla presenza di tre portali, quello principale e i due laterali, mentre l’ordine superiore è ornato da una finestra affiancata da due nicchie che conservano le statue in cemento decorativo di Santo Stefano e San Miro.
L’interno si sviluppa ad unica navata conclusa dal presbiterio ed è scandita in tre campate da lesene con due cappelle laterali per lato. La prima cappella a destra è dedicata al Santo Crocifisso e conserva un Crocifisso ligneo cinquecentesco, citato da San Carlo Borromeo, con due affreschi sulle pareti laterali raffiguranti Sant’Antonio Maria Zaccaria e San Francesco d’Assisi. A lato della cappella è presente il confessionale sovrastato dall’organo, entrambe speculari a quelli posti sulla parete opposta. La seconda cappella a destra è dedicata a Sant’Antonio Abate con la relativa statua marmorea opera di Elia Vincenzo Buzzi mentre gli affreschi presenti raffigurano San Luigi Gonzaga riceve la prima comunione da San Carlo Borromeo e il Curato d’Ars con Santa Teresa del Bambin Gesù. Sul lato sinistro la prima cappella è dedicata a San Bernardo da Mentone con la statua marmorea e due dipinti con la raffigurazione dei Santi Rocco e Miro e del Battesimo di Cristo, quest’ultimo collocato sopra la porta del battistero cui si accede direttamente dalla cappella stessa. La seconda cappella, a lato del confessionale, è dedicata alla Madonna del Rosario e ne conserva la statua del 1761, opera del Buzzi mentre gli affreschi delle pareti rappresentano la Sacra Famiglia ed il Martirio di Sant’Agnese. Sulla volta della navata sono presenti gli affreschi con la raffigurazione dell’Ordinazione di Santo Stefano, Gesù cammina sulle acque ed il Martirio di Santo Stefano. In corrispondenza dell’arco trionfale sono presenti due pulpiti per lato. Il presbiterio, delimitato da gradini e balaustre in marmo, presenta l’altar maggiore in marmi policromi e la mensa in marmi posizionata centralmente. Sono inoltre presenti due affreschi con la raffigurazione della Cena in Emmaus ed Elia e l’Angelo posti in corrispondenza delle pareti laterali, mentre sulla volta è la raffigurazione della Gloria di Santo Stefano.
1398 – E’ documentata la presenza di una cappella dedicata a Santo Stefano nel 1398, che faceva parte della pieve di Incino. Nel 1574 nel corso della visita pastorale di San Carlo Borromeo la chiesa viene descritta ad unica navata con altare maggiore e quattro altari laterali.
Nel 1728 venne posata la prima pietra per la costruzione della chiesa sul luogo della preesistente, ritenuta non più idonea. I lavori vennero completati nel 1751 e venne consacrata dal Card. Pozzobonelli nel giugno 1752.
1761 – Nel 1761 la chiesa venne arricchita da alcune sculture ed in particolare con la statua della Madonna del Rosario e di S. Bernardo da Mentone, mentre nel 1767 venne collocata la statua e di S. Antonio Abate, tutte ad opera di Elia Buzzi.
Nel 1818 viene redatto un progetto di restauro della facciata che prevedeva l’inserimento di due campanili angolari, a firma dell’Arch. Giuseppe Bovara. L’anno successivo il progetto venne approvato ma per la costruzione di un solo campanile. I lavori ebbero inizio nel 1819 con la demolizione del vecchio campanile e la costruzione del nuovo, che fu ultimato nel 1821.
Nel 1828 fu costruito l’organo dalla ditta Serazzi di Bergamo.
1896 – Nel 1896, a seguito di un lascito, venne eseguito il restauro della Cappella della Madonna con decorazioni e stucchi ad opera del pittore Beghè e del decoratore Folatelli. Nel 1907 vennero collocate in facciata due statue in cemento decorativo raffiguranti S. Stefano e S. Miro. Nel 1925 sono stati eseguiti lavori di decorazione degli interni della chiesa a partire dalle cappelle del Crocifisso, di S. Antonio e di S. Bernardo, oltre alle pareti laterali ed alle volte del presbiterio ad opera del pittore Mario Albertella di Milano. Venne inoltre posata una nuova pavimentazione in graniglia di marmo, escludendo la porzione dell’aula con le panche dove venne mantenuta la pavimentazione esistente in pianelle di cotto. Nel 1926 venne posato il pavimento in marmo di carrara nella zona del presbiterio.
1971 – Nel 1971, a seguito di un incendio, vennero eseguiti alcuni lavori di ristrutturazione con il rifacimento delle coperture, la sistemazione dei prospetti laterali ed il restauro della facciata. Successivamente, nel 1972, vennero eseguiti alcuni interventi agli interni a seguito delle nuove disposizioni del Concilio Vaticano II, con la sostituzione dell’altare esistente in legno con uno nuovo in marmo, ad opera di Nunzio Taragni e la posa di una nuova pavimentazione in marmo.
1982 – Nel 1982 venne eseguito un nuovo intervento al tetto e nel 1984, a seguito della rottura della vetrata centrale della facciata, vennero eseguiti lavori di restauro degli interni che vennero completati l’anno successivo.
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