La chiesa parrocchiale di Sant’Ignazio di Loyola si trova nel centro abitato di Torchiera, frazione del comune di Pontevico, nella Bassa Centrale Ovest bresciana. Il fabbricato, a pianta rettangolare, è orientato verso nord. La facciata, avente frontone triangolare completo di acroteri in corrispondenza delle linee di colmo e di gronda, è composta da doppio registro, delimitato da cornicione marcapiano spezzato, scandito da lesene composite: quatto nell’ordine inferiore inquadrano in mezzeria il portale lapideo di accesso all’aula, completo di stipiti e architrave; quattro nel registro superiore fiancheggiano il finestrone, avente architrave ad arco ribassato, collocato in corrispondenza del portale sottostante. Oltre a questa apertura, i prospetti laterali alloggiano finestre che consentono l’illuminazione naturale dell’aula e del presbiterio. Il campanile, a pianta quadrata, è collocato sul lato ovest dell’edificio. L’interno, avente superfici ornate a rilievo e pitture murali, è a navata unica accompagnata da cappelle laterali e presbiterio a pianta rettangolare culminante absidato. Lo spazio è scandito da lesene composite. Un cornicione, leggermente aggettante, segna il punto di innesto delle strutture di copertura, a volta a botte lunettata e ritmata da membrature nella navata, a volte a botte nelle cappelle e nella zona presbiterale, a semi cupola nell’abside.
XVIII – Il 12 febbraio 1672, don Francesco Tirotti, abitante a Torchiera, riunisce sotto il portico di casa sua gli abitanti della zona e constatato quanto sia malagevole “andare a Messa nei giorni piovosi” alla chiesa del Convento e come non venga frequentata la dottrina domenicale, ottiene “con 65 balle affermative e solo due negative” che vengano raccolte offerte per edificare una chiesa in Torchiera. Poco più di due mesi dopo, il 26 aprile i convenuti, fra cui sei sacerdoti, con “42 balle affermative e cinque negative” decidono di avanzare domanda al vescovo per procedere con la costruzione della chiesa. Ad essa il vescovo Marino Giovanni Giorgi il 18 giugno dà il consenso. All’impresa si associa l’abate di Pontevico Pietro Ugoni. La chiesa viene dedicata a San Ignazio di Loyola. Allo slancio iniziale corrisposero poi offerte, legati e lasciti come quello di Giuseppe Ottonelli (1679), Mombelli (1702), Gilberti (1713), Bianchini, Bortolo Forcella (1849), Chiodelli (1897), tra altri.
XIX – Nel 1896 don Pietro Mensi viene nominato rettore di Torchiera, vi rimane per quarant’anni. A lui si devono la decorazione della chiesa, la pavimentazione e l’arricchimento degli arredi sacri.
XX – Nel 1923, per iniziativa di don Piero Mensi e su progetto dell’ingegnere Malfassi, il campanile fu sovrastato da una cuspide sormontata dalla statua della Madonna. Lo stesso anno venne posto un concerto di cinque campane della ditta Ottolina di Seregno.
XX – Don Battista Zani arriva a Torchiera come curato rettore nel 1952 e vi rimane fino al 1993. Il 25 luglio 1956 viene eretta, per decreto vescovile, la parrocchia comprendente il Convento, la Gauzza, Villa e le cascine sparse nella campagna. Nel 1966 fu eseguito l’ampliamento della chiesa, su progetto dell’ingegnere Nello Brunelli che prevedeva l’aggiunta di due nuove campate portando le cappelle laterali da una a tre per ogni lato della navata, e l’intonacatura generale di questa e del campanile. Tra il 1982 e il 1983 è stato rifatto il tetto. La chiesa è stata dotata, nel 1982, di una nuova porta centrale e , nel 1986, di una bussola in rovere di Slavonia. Nel 1987 sono stati realizzati gli impianti di riscaldamento e audio.
XX – A seguito dei danni causati da un fulmine nel 1974, nel 1976, essendo parroco di Torchiera don Battista Zani, sono stati eseguiti interventi per il restauro del campanile.
XX – Tra il 1993 e il 1996, essendo parroco don Bernardo Scolari, sono state eseguite lavorazioni per il restauro degli interni della chiesa e della Via Crucis.
XX – Don Giulio Vittori, parroco di Torchiera tra il 1941 e il 1951, ha fatto ripristinare il concerto di campane requisito durante la Seconda Guerra Mondiale.