La chiesa parrocchiale di Sant’Eusebio si colloca nel centro abitato di Agrate. Essa è caratterizzata da una pianta a navata unica che termina in un ampio catino absidale. Su entrambi i lati sono posizionate cinque cappelle. Esternamente le facciate sono rivestite in mattoni faccia a vista e la copertura è in tegole con struttura a doppia falda per la navata centrale e monofalda per le laterali. Il campanile, anch’esso rivestito in mattoni faccia a vista, è l’unico retaggio della chiesa vecchia. La facciata principale presenta un pronao semicircolare sostenuto da sei colonne lisce in marmo bianco con capitello in stile corinzio, un enorme rosone semicircolare che occupa la metà superiore della facciata stessa, e termina con una cornice scandita da archetti pensili stilizzati. Ai lati, al di sopra delle coperture delle cappelle laterali, si aprono delle finestre semicircolari e le facciate sono scandite da una serie di contrafforti. I soffitti sono caratterizzati da ampie volte a botte. Le pareti all’interno sono tutte finemente decorate con affreschi, mentre i pavimenti sono in marmo policromo. Sull’altare maggiore è posizionato un baldacchino in marmo.
1083 – In un atto di compravendita di un terreno vi è la prima testimonianza dell’esistenza in Agrate di una chiesa dedicata a Sant’Eusebio. Secondo il Cardinale Visconti era di antichissima istituzione era molto piccola, e presentava una navata unica ed un altare.
XIII sec. – La chiesa venne riedificata tra il XIII secolo e il XVI secolo così come lo descrisse Leonetto Chiavone che, nel 1570, venne incaricato da San Carlo Borromeo di venire in visita pastorale nella pieve di Vimercate. L’edificio era lungo 26 braccia e largo 19 ed aveva una struttura a tre navate. Gli altari laterali erano tre, due affiancati all’altare maggiore in corrispondenza delle navate laterali mentre il terzo era posto a metà della chiesa. Vi erano gravi carenze strutturali, il pavimento ed il soffitto erano in cattivo stato di conservazione o mancanti.
1581 – Con la visita pastorale di San Carlo Borromeo si ebbe la prima sistematica ricognizione dell’edificio e vennero elencati tutti gli interventi di cui aveva bisogno. La chiesa necessitava di una sacrestia che venne costruita sul lato nord, vennero completati i soffitti delle navate laterali, e vennero completate le facciate che si presentavano al tempo ancora grezze. L’altare maggiore venne arretrato verso il fondo dell’abside, il tabernacolo sostituito.
1686 – Nel corso dei Seicento la chiesa venne restaurata e ampliata, e, nel 1686, risulta misurare 50 cubiti in lunghezza e 25 in larghezza. La struttura venne mantenuta a tre navate con tre altari.
1745 – Tra il 1745 e il 1771 venne costruita, sul lato destro della chiesa, la cappella contenente la fonte battesimale. Nello stesso anno la chiesa venne ristrutturata. Il campanile, che aveva bisogno di essere completato, nel 1756 venne ricostruito a forma quadrata, in mattoni e calcestruzzo, e ricollocato a nord della chiesa. Nel 1771 vennero rifatte le pareti del coro e dell’altare maggiore.
1925 – Nel 1925 venne demolita la chiesa vecchia e venne posta la prima pietra della nuova chiesa. Il progetto della chiesa venne redatto da monsignor Giuseppe Polvara e gli affreschi vennero eseguiti dalla Scuola del Beato Angelico. L’altare maggiore in marmo venne eretto nel 1927, e l’altare maggiore della chiesa vecchia venne portato nella chiesa di San Pietro. A dicembre del 1934 l’Arcivescovo Schuster consacrò la nuova chiesa.
1962 – Nel 1962 venne rifatto completamente il pavimento della chiesa parrocchiale.