La chiesa orientata ad est presenta un impianto rettangolare con copertura a falda, anticipato da un pronao con balconata superiore aggiunto successivamente e dal campanile addossato sul lato destro del presbiterio a cui si accede tramite un piccolo vano destinato a sacrestia. La facciata principale a capanna è caratterizzata da due ordini: inferiormente il portico sorretto da quattro massicci pilastri dorici al di sopra del quale si sviluppa una balconata e a cui corrispondono quattro paraste sia nell’ordine inferiore (di ordine dorico) che in quello superiore (di ordine ionico). La balconata è interrotta centralmente da una iscrizione conclusa da un timpano spezzato. Il timpano costituisce anche la conclusione della facciata. Internamente la chiesa è ad unica navata con tre ampie finestre rettangolari per lato e ripartita in tre campate da paraste ioniche. Nella parete laterale in corrispondenza della prima e terza campata un arco tamponato è incorniciato dalle suddette paraste e dal cornicione in una sorta di partito alla romana, la campata in mezzo invece presenta riquadri decorati. Il presbiterio, rialzato di un gradino è coperto con volta a padiglione a impianto ottagonale raccordata alla campata quadrangolare tramite pennacchi sferici.
XVI – L’origine della chiesa è molto antica. L’ipotesi è avvallata anche da alcuni testimonianze materiche rinvenute durante i restauri di fine ottocento e degli anni settanta del novecento. La visita pastorale di San Carlo Borromeo del 1573 rileva il disastroso degrado della chiesa. San Carlo ordina di
eseguire tutti i lavori necessari al suo recupero.
1603 – Nel 1603 Federico Borromeo constatò che le opere di restauro ordinate da San Carlo non erano state eseguite. Spettò agli Arese promuovere i lavori che furono condotti tra il 1603 e il 1617. I restauri della chiesa furono guidati da Benedetto Arese che viene chiamato “architetto” negli atti della visita pastorale del cardinale Federico Borromeo.
1650 – Attorno al 1650 la fondazione di una cappellania decisa da Barbara Caravaggio comportò una grande opera di ricostruzione della chiesa della Madonna in Campagna: fu costruito il portico esterno, la sacrestia, furono sistemate le
finestre dotandole di vetri e di grate.
1895 – L’assetto seicentesco è stato modificato dagli interventi di fine Ottocento.
1999 – Progetto e rifacimento delle coperture.
2015 – Restauro manutentivo del portone di ingresso della chiesa a cura dello studio Luigi Parma di Milano.