La chiesa, orientata a sud-est è costituita da un grosso volume parallelepipedo a cui, sul lato settentrionale si accostano degli ulteriori volumi: il battistero ad impianto ottagonale e la cappella feriale, ad impianto rettangolare. Sul lato meridionale, in adiacenza con la chiesa e seguendo analoga giacitura, si sviluppa il corpo parrocchiale. Tutti i prospetti esterni sono rivestiti con elementi in materiale lapideo a corsi orizzontali.
La facciata principale è anticipata da due bracci che delimitano lateralmente il sagrato: porticati all’ordine inferiore con archi a sesto ribassato e terrazzati superiormente, in continuità con la quota dei matronei interni. L’ingresso alla chiesa avviene da un portale centrale con apertura ad arco ribassato, unico elemento in cemento a vista sul prospetto interamente rivestito di lastre di materiale lapideo.
Internamente la chiesa è costituita da un’unica navata con prospetti interamente rivestiti in materiale lapideo come gli esterni. Sui fianchi laterali sono presenti cappelle laterali passanti sovrastate da ampi matronei affacciati sull’aula con aperture che risultano alternate rispetto alle archeggiature ad arco ribassato delle cappelle sottostanti. Sul fondo la zona dell’altare è in posizione sopraelevata e si conclude con una parete piana dominata da un Crocifisso e più in alto una successione di bucature che denunciano la comunicazione tra i due matronei laterali.
Sul lato sinistro sono presenti, a partire dall’ingresso, i volumi autonomi ma in stretta relazione con la chiesa del Battistero e della cappella feriale. L’illuminazione naturale è garantita dall’ampia vetrata che si sviluppa su tutti i lati che separa i prospetti pieni rivestiti in lastre lapidei dalla copertura in acciaio a vela rovesciata che sembra sospesa sull’intero edificio.
1989 – Il progetto della chiesa, ad opera dell’architetto Giangiacomo D’Ardia e Arianna Zattera, risultò vincitore del concorso “Tre chiese per il 2000”, indetto dalla Diocesi di Milano nel 1989 e inserito nel più grande “Piano Montini” per venticinque nuovi complessi parrocchiali, attivo negli stessi anni.
1996 – La maggior parte del complesso ecclesiastico, previsto nel quartiere Gallaratese per volontà del cardinale Carlo Maria Martini, venne realizzato per la maggior parte nella seconda metà degli anni Novanta del Novecento. Ci furono alcune omissioni a causa di problem economici, tra cui il campanile, l’ala meridionale con il salone e le aule dell’oratorio e l’appartamento delle suore.
2002 – All’inizio di Aprile vennero collocati nella chiesa l’ambone e l’altare maggiore definitivo.
2003 – A causa di cedimenti strutturali, il muro perimetrale sul lato occidentale – che secondo il progetto originario avrebbe dovuto essere completato con altre aule del centro parrocchiale, venne demolito.
2005 – La parrocchia di San Romano venne ufficialmente trasferita da via Consolini a via Falck.
2013 – Negli ultimi anni sono stati intrapresi lavori vari: realizzazione del nuovo impianto di amplificazione e del nuovo impianto di teleriscaldamento, pulitura delle vetrate, installazione di nuovi luci led per il presbiterio.
2017 – Con Decreto vescovile dell’11 settembre la denominazione della parrocchia fu cambiata in “Parrocchia Beato Antonio Rosmini in S. Ambrogio ad Urbem”.
2018 – La chiesa è stata dedicata il 10 febbraio dal arcivescovo di Milano, Mario Delpini.