Edificio costruito in ultima versione su altri due edifici, il primo del XIII secolo modificato completamente alla fine del 1700 e ampliato nella formula che oggi osserviamo, nel Novecento tra le due guerre lascia leggere nella sua planimetria il vissuto di trasformazione degli edifici precedenti.
Sorprende al suo ingresso la maestosità delle dimensioni che non si intuiscono arrivando dal raccolto sagrato.
L’aderenza con gli edifici circostanti non ne svela i giochi di volumi, che invece di stagliano netti nell’avvicinamento a Nord, dalla cascina Orobona.
Interno riccamente affrescato è caratterizzato da partiture murarie intonacate con elementi decorativi in stucco a cornici mistilinee.
Il tamburo si apre sulla lanterna ottagonale, unica fonte di luce diretta del vano assembleare.
1234 – Alla data del 1234, risulta dai documenti, che esiste la chiesa di Brentana dedicata a Sancti Antonini. Si tratta di una chiesa ad una sola navata, costruita su un leggero promontorio, con annesso un campaniletto dotato di una sola campana.
1566 – La chiesa ridotta in condizioni di degrado e povertà non è ancora parrocchia, ma sussidiaria di Sulbiate Inferiore e Superiore. Bisogna attendere qualche anno più tardi per salire al titolo di parrocchia e con questo avere diritto a presenza stanziale di un sacerdote, che potesse attivarsi per il decoro e la funzionalità della stessa. La chiesa aveva dimensioni di 6 x 9 metri di lunghezza e priva di battistero, cappelle e priva di qualsiasi decorazione.
1581 – Il cardinale arcivescovo Carlo Borromeo in visita pastorale il 9 giugno 1581 decreta l’ampliamento della chiesa e la necessità di dotarsi del minimo indispensabile per attingere ed amministrare i sacramenti. La nuova chiesa fu ultimata nel 1610 e benedetta il 10 maggio del medesimo anno. Dotata di un’unica navata, di forma oblunga con soffitto a volta, sempre 6 metri di larghezza, ma lunga 15. Si innalzava sulla sinistra anche il nuovo campanile – di forma quadrata – con tre campane. La facciata della chiesa era decorosa con riportata la figura equestre di sant’Antonino.
1775 – Due secoli più tardi si rese necessario pensare nuovamente alla chiesa, ma questa volta in modo radicale. Il promotore fu l’allora parroco don Antonio Maria Casanova. Il suo successore don Stefano Binda completò l’elevazione, il tetto e le pareti di facciata. La benedizione a celebrare rilasciata dal cardinale Pozzobonelli arrivò nel 1783. La chiesa del tutto nuova, eretta dalle fondamenta in stile “barocco castigato”, di forma oblunga e costituita da unica navata era lunga 28 metri e larga undici metri. Completamente spoglia e ridotta all’essenziale.
1816 – Il parroco di allora, don Pietro Pirovano, si prodigò per la costruzione di un altare dedicato alla Beata Vergine Immacolata (in legno policromo di Pietro Viganò).
1818 – Di fronte alla cappella della Vergine Immacolata si costruì un altare gemello dedicato a sant’Antonio di Padova, posizione in cui si trova ancora ai giorni nostri. Sotto la statua del santo nel 1879 venne posizionata una statua di legno policromo del Cristo morto, di impressionante realismo, donata dalla signora Laura Baraggia.
1879 – La signora Laura Baraggia dona alla Vergine Immacolata il grande cuore di argento dorato con gemme e e rame posizionato sul frontone dell’altare.
1901 – Si aprono sulla facciata principale, incastrata di fatto in un sagrato completamente delimitato da costruito, altre due porticine come si vedono ad oggi.
1926 – Per situazione pericolante si abbatte e ricostruisce il campanile e nell’occasione si rimette mano anche la facciata.
1932 – Inizio lavori di ampliamento della parrocchiale con rifacimento del presbiterio e costruzione di transetto, cupola e abside, su progetto dell’architetto Giovanni Barboglio di Bergamo. Don Pietro Mandelli, parroco dal 1914 al 1954, tra le due guerre superò con testardaggine le molteplici difficoltà di approvvigionamento di fondi.
1934 – Nel 1934 si mise mano alla pavimentazione dell’assemblea, che fu fatta in marmette di cemento decorativo.
1937 – Il cardinale Ildefonso Schuster il 5 aprile 1935 consegnò la reliquia di sant’Antonino oggi conservata alla base dell’altare maggiore.
1937 – Sempre su progetto dell’architetto Barboglio si costruì il battistero.
1987 – Si procede alla sopraelevazione del pavimento al centro del transetto e la connessa costruzione della nuova mensa e del leggio.
2001 – Rifacimento dell’intonaco della facciata e dell’architrave dell’ingresso principale.