La chiesa di Sant’Anna, nel rione Ponte a Besozzo Inferiore, si eleva sul fondo di una piazzetta al di sopra di un basamento praticabile destinato, in origine, a oratorio. La facciata, preceduta da un portichetto rettilineo giustapposto nel 1980-1981, conserva a grandi linee l’impronta neo-romanica impressa dal progettista, e parroco, don Enrico Locatelli, incaricato nel 1903 dall’allora prevosto di Besozzo di ideare il nuovo centro di culto per la località. Lo schema, che recuperava suggestioni e modelli dal vasto repertorio dell’architettura lombarda, trovava in quegli anni numerosi interpreti tra i professionisti di primo e secondo piano (non ultimo, però, il prelato-progettista originario di Vergiate), ma sottili e differenti declinazioni nell’ambito di un riferimento costante e comune: fronte suddivisa in tre settori da salienti, in funzione di un’anticipazione della tripartizione in navate dello spazio interno; campo centrale a capanna, preminente in altezza e in aggetto, con trifora e oculo centrali; ali laterali minori, raccordate in falda al corpo centrale; ampia fascia di coronamento (più o meno articolata), qui a Besozzo risolta in una successione di grandi nicchie pensate, forse, per ospitare un campionario di statuaria. L’interno è articolato in tre navate e transetto non aggettante innestato davanti al presbiterio; le gallerie laterali proseguono anche oltre il transetto, affiancando l’area dell’altare maggiore. Le navate sono separate da archi a pieno centro retti da colonne con capitelli corinzi e pulvino semplificato. La sezione della navata maggiore corrisponde a quella del transetto; le gallerie laterali presentano un passo dimezzato. L’aula è composta da quattro campate; il capocroce si articola su due campate. Tutte le volte sono a crociera con rimarcati costoloni; quelle della nave maggiore poggiano su salienti immorsati nel muro. Le volte delle navatelle poggiano su lesene d’ambito con capitelli corinzi. Il ‘giro’ delle colonne risvolta in controfacciata dando luogo a una ‘serliana’ che inquadra, al centro, il portale sormontato dalla trifora. Il cleristorio è cieco. L’ambiente riceve luce grazie alle finestre ricavate nelle murature d’ambito delle gallerie laterali e del transetto e grazie alla successione di trifora e oculo in controfacciata.
1903 – Nel 1903, il prevosto di Besozzo, don Vedani, avviò l’impresa per dotare l’abitato di Besozzo Inferiore di un luogo di culto. L’idea nasceva dalla necessità di soddisfare la frazione cresciuta, negli ultimi decenni del XIX sec., per l’insediamento di opifici e fabbriche. Il progetto fu affidato al parroco e architetto don Enrico Locatelli. Questi, a sua volta, si avvalse di due periti per studiare le migliori condizioni del nuovo tempio in relazione alla località. I tre stabilirono, infine, che era “impossibile la costruzione della chiesa se non elevandola sopra un sotterraneo” da destinare a oratorio, sopra il quale innalzare la costruzione vera e propria. Nel maggio di quell’anno, raccolte sottoscrizioni sufficienti (alcuni benemeriti sono ricordati da una lapide in controfacciata), fu avviato il cantiere del “sotterraneo”, lungo 32 metri, largo 15, alto quattro e illuminato da finestre circolari al di sopra della quota del terreno.
1903 – Il 1° novembre 1903 fu posta la prima pietra. Toccò al successore di don Vedani, don Enrico Merlotti, proseguire con l’impegnativa raccolta fondi e con il cantiere. Entro il giugno 1905 la chiesa era completata, dotata di oratorio sotterraneo, campanile e casa per il coadiutore. Il 30 luglio di quell’anno il complesso fu inaugurato dal cardinale Carlo Andrea Ferrari. Il 31 luglio furono anche benedette le campane, dedicate a sant’Anna, san Gioacchino e san Giovanni.
1906 – Tra 1906 e 1909 si diede mano alla costruzione delle cappelle laterali.
1941 – Nel 1941 il nuovo prevosto di Besozzo, don Filippo Malvestiti, inoltrò all’ufficio d’Arte Sacra della Diocesi di Milano il progetto di Aristide Albertella per la decorazione della chiesa (ASDMi, Arte Sacra, cart. 27, 1941, prat. 9/41).
1980 – La chiesa di Sant’Anna fu interessata da una campagna di lavori tra il 1980 e il 1981 che si rese possibile grazie all’“elargizione” di alcuni privati e la “generosità di tutti i besozzesi”, come si legge in una seconda iscrizione in controfacciata e come hanno precisato recenti ricostruzioni cronologiche delle fasi edilizie (Cestarollo, Fedeli). La costruzione, infatti, necessitava di interventi statici per alcuni cedimenti nella soletta del pavimento. Fu l’occasione per una vera e propria campagna di rivisitazione degli spazi e dei riti, con posa di un impianto di riscaldamento a pavimento e di una nuova pavimentazione, riorganizzazione dell’altare maggiore in omaggio alle norme post-conciliari, coordinamento estetico degli altari laterali alla riformata area presbiteriale, creazione di una nuova sacrestia e, infine, costruzione del portichetto esterno.
2000 – Nel 2000, in concomitanza con il ripristino delle coperture, un intervento di restauro conservativo ha interessato le superfici intonacate esterne e interne e il campanile.