L’edificio in esame si colloca in posizione privilegiata per la facile accessibilità e per l’esposizione paesaggistica di notevole interesse, ai piedi della collina di Garbagnate Rota, sul transito del percorso turistico del lago di Pusiano.
Camuffato da vegetazione e assorbito da edilizia recente, si erge il perimetro murato di questo luogo sacro, costituito da un recinto in pietra a vista, delimitante l’antico cimitero e la piccola chiesa quattrocentesca, anch’essa in pietra a vista. L’ingresso principale si trova ad ovest, sulla Via Eupilio. Da qui, attraversando il prato dell’ex cimitero, si arriva dinanzi al portale d’ingresso. All’interno del recinto si ergono alberi di tiglio e cipressi secolari.
L’oratorio ha una sola navata, ampia e altra, con due archi gotici in laterizio a vista, a sostegno della copertura a doppia falda. Una canonica in disuso e una piccola sacrestia si trovano a est, dietro il presbiterio.
Ovunque sono evidenti inserzioni barocche, successive alla visita del Secondo Borromeo.
Addossata al lato sud della navata svetta una piccola torre campanaria, successiva al 1600 e sopralzata con strutture in stile barocco.
Le pareti della chiesa sono in pietra locale, prevalentemente in arenaria; all’interno completamente intonacate con malta grezza di recente fabbrica. Sulla parete di fondo del presbiterio si leggono le tracce delle due absidi gemelle, ora sintetizzate da semplici nicchie e archi a tutto sesto. L’abside a nord, in antichità, conteneva l’altare ed era affrescato con un meraviglioso ciclo pittorico rappresentante i dodici apostoli nel tamburo e i quattro evangelisti nel catino. Ora ci rimangono pochi lacerti degli Evangelisti Matteo e Giovanni sugli archi, mentre nelle parti basse, in corrispondenza dei peducci, si riconoscono gli Apostoli Giacomo e Pietro.
Questi sbiaditi affreschi risalgono alla seconda metà del XV secolo.
Altri lacerti di affreschi, di epoca più tarda (comunque di notevole importanza storica e artistica), raffiguranti la Crocefissione con Gerusalemme sullo sfondo e i Seguaci di Gesù, sono visibili al centro della stessa parete di fondo, tra i due archi.
Sempre sulla parete presbiterale troviamo pure affreschi novecenteschi narranti la storia del Santo Vescovo Milanese. L’opera è attribuita al pittore bergamasco Mario Cornali, allievo di Nino Nespoli, anch’esso bergamasco, che in quegli anni affrescava le superfici interne della Parrocchiale dedicata a S. Giuseppe.
Novecentesco è l’imponente ciborio con quattro colonne di marmo rosso di Verona, provenienti dall’antico Seminario milanese di Corso Venezia e capocielo di legno decorato. Sotto al ciborio è collocata la Mensa di marmo con intarsi policromi.
Sulla parete d’ingresso è applicato un antico paliotto di Scagliola, appartenente all’altare maggiore barocco, che raffigura con molta eleganza S. Ambrogio a cavallo nella battaglia di Parabiago e alcuni elementi floreali su fondo nero.
Vicino al paliotto di scagliola troviamo elementi architettonici di epoca remotissima: Una pila per l’acqua Santa di arenaria che alcuni studiosi collocano in epoca romanica, data la presenza di simboli di antica tradizione; una lapide di granito utilizzata come coperchio per il sepolcro principale, originariamente collocato nel presbiterio; una vasca monolitica in Serizzo, di derivazione incerta, con pareti rastremate, fondo piano e un foro per lo svuotamento, sostenuta da tre pilastrini.
Rimanendo contro facciata, entrando a sinistra, troviamo una piccola edicola barocca contenente un’icona di recente realizzazione, rappresentante la B.V. Maria.
All’esterno della chiesa, l’attuale recinto, che delimita completamente l’antico cimitero, risale al 1938 e fu progettato dall’architetto Paolo Mezzanotte.
1206 – L’esistenza dell’antico Oratorio campestre dedicato a Sant’Ambrogio, in Garbagnate Rota, è documentata a partire dal 1206, attraverso una pergamena che elenca alcuni possedimenti della Basilica di S. Giovanni di Monza in “locho” di Luzzana (un comune limitrofo di Garbagnate Rota), citando il Nostro primitivo edificio.
1400 – L’Oratorio, per eventi sconosciuti, non ci perviene integro e indenne da stratificazioni importanti. La chiesa fu ricostruita nel 1400, con caratteristiche tipiche dell’architettura gotica lombarda, ben lontane da quelle di origine medievale.
1574 – In occasione della visita Pastorale del 1574, San Carlo Borromeo ordinò di demolire le due absidi gemelle per realizzare la sacrestia. Una planimetria e un’assonometria, tratte dal vol. XVI (Indices bonorum stabilium et delineationes ecclesiarum plebis Incini) dell’ASDMi, redatto poco prima del 1584, rappresentano l’antico oratorio dopo le disposizioni scaturite dalla Visita Borromaica.
Oggi le tracce di questa struttura bi absidata arcaica sono i due archi presenti sulla parete presbiteriale di fondo e i lacerti di affreschi quattrocenteschi.
1615 – Il Cardinale Federico Borromeo ordina che il campanile a vela presente alla sommità della facciata principale sia dislocato sul lato sud della chiesa così da evitare che la fune della campanella, pendente sull’ingresso principale, non sia d’intralcio ai fedeli.
1938 – Don Giuseppe Parravicini, allora parroco di Garbagnate Rota, con un consistente intervento di restauro, apportò ulteriore modifica all’assetto originario dell’Oratorio. Il Curato si trovò dinnanzi ad una chiesa in stile prevalentemente barocco che volle trasformare per riesumare i caratteri più antichi. Grazie a lui e all’architetto Paolo Mezzanotte furono riscoperte le vestigia quattrocentesche nonchè le tracce delle due absidi gemelle.
2018 – Don Luigi Colombo, grazie a contributi elargiti allo scopo, porta a compimento un’importante campagna di restauri conservativi a carico degli affreschi quattrocenteschi e cinquecenteschi. L’incarico viene conferito all’arch. Luisa Valsecchi di Erba e alla ditta Luzzana Restauri di Civate.