fuori dal centro abitato, in posizione dominante, su una leggera altura, si trova la chiesa di Sant’Alessandro in Agros; l’ accesso avviene da una strada in parte sterrata, fiancheggiata da cipressi. La facciata, con pietra a vista, presenta centralmente un portale con ritti ed architrave sormontato da sfondato ad arco e fiancheggiato da due alte e strette finestre, complete di inferriate. In alto, sopra il portale, è presente un rosone con contorno in cotto. Un tetto in legno a due spioventi conclude la facciata. La chiesa presenta un’unica navata a pianta rettangolare suddivisa in tre campate da due arcate in muratura a sesto acuto che sorreggono il tetto a capanna in legno a vista. Nelle prime due campate le pareti sono intonacate e prive di decorazioni. Decorazioni invece sono ancora visibili sui pilastri della prima arcata: a destra, un San Pietro Martire e di fronte, a sinistra, una Madonna col Bambino; sui secondi pilastri, sono presenti a destra, un Sant’Antonio abate, e di fronte, a sinistra, un San Pantaleone. Segue la terza ed ultima campata con a sinistra l’ingresso che conduce alla sagrestia e a destra l’ingresso laterale. Il presbiterio è rialzato di due gradini rispetto alla navata ed è contenuto nell’abside che si presenta privo di decorazioni e in muratura a vista
1304 – ra le fonti di carattere generale, esiste menzione di una chiesa in località Villongo, fin dal XIV secolo. La chiesa di Villongo era registrata nell’elenco delle chiese e loro rappresentanti al sinodo bergamasco del 1304, indetto dal vescovo Giovanni da Scanzo. In tale fonte è infatti nominato “Bonacursus presbiter” della chiesa di Sant’Alessandro
XV – si hanno notizie che la chiesa venne ampliata ed abbellita con nuovi affreschi
1575 – il 16 settembre 1575, l’arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo, visitando la parrocchia di Oleno di Villongo, nominava la chiesa campestre di Sant’Alessandro, in cui si esercitava la cura d’anime prima che i diritti passassero alla chiesa della Santissima Trinità
1781 – Nella relazione fatta dal rettore della parrocchia di Villongo Sant’Alessandro, in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta il 25 giugno 1781, si faceva memoria che il titolo di questa parrocchia proveniva dall’antica chiesa parrocchiale di Sant’Alessandro martire, ma che in quel periodo aveva solo funzione cimiteriale. Nel XVII secolo infatti, la cura d’anime era passata nella chiesa parrocchiale di nuova edificazione ed era stata consacrata sotto il titolo della Santissima Trinità, dal vescovo Redetti
1978 – la chiesa viene sottoposta ad un generale intervento di restauro
2001 – la chiesa è sottoposta ad un intervento di risanamento delle murature, ammalare a causa di umidità