L’edificio, orientato a nord, presenta un impianto centrale poligonale impostato su due ipotetici cerchi eccentrici sfalsati lungo il medesimo asse centrale individuato dall’ingresso e dal presbiterio.
In alzato gli esterni della chiesa presentano pilastrature in cemento armato che sorreggono la copertura, tamponate da pareti in laterizio intonacato nella parte superiore e aperte inferiormente a definire un deambulatorio che collega interno ed esterno e distribuisce i vari ambienti del complesso ecclesiastico.
Al volume poligonale della chiesa, si accosta infatti un volume cilindrico sul lato sud-ovest destinato originariamente a Battistero e ora a cappella feriale, a impianto circolare con rivestimento esterno in laterizi a vista.
Superata la bussola di ingresso, al di sopra della quale sono presenti l’organo, la cantoria e una sorta di matroneo che circonda l’intero spazio centrale, la chiesa si presenta a unica aula libera.
Le superfici sono intonacate, ma il muro circolare che sorregge la cantoria e il matroneo e definisce le pareti dell’aula è realizzato a nido d’ape con laterizi a vista rispondendo sia ad una volontà di evocare le tecniche costruttive locali, sia ad esigenze acustiche.
La zona del presbiterio, in asse con l’ingresso, si presenta ad impianto circolare sottolineato da leggere pilastrature e rialzata di qualche gradino su un basamento in marmo rosso.
A sinistra dell’altare maggiore è presente un altare dedicato alla Madonna opera dell’arch. Tinelli con una statua in marmo di Carrara della Vergine, opera di Leone Leoni.
Sul lato nord-est la parete in mattoni a nido d’ape permette il collegamento tra l’aula e la sacrestia retrostante e al suo fianco trovano collocazione i confessionali lignei armonicamente inseriti nello spazio architettonico unitario. Al di sotto dell’aula è presente una ampia sala convegni recentemente ristrutturata.
1947 – La chiesa viene edificata per volere del card. Ildefonso Schuster su progetto degli architetti Vico Magistretti e Mario Tedeschi e rientra in un quartiere sperimentale realizzato nell’Esposizione della VIII Triennale d’Arte del 1947. La prima pietra fu posta dal Cardinale il 14 febbraio 1954.
1980 – La chiesa venne consacrata il 31 maggio da mons. Carlo Maria Martini.
1980 – Parallelamente ai pilastri che reggono la struttura sono state aperte negli anni ottanta del novecento strette e alte finestre per aumentare la luce che originariamente entrava solo dalle fenditure presenti nel nodo di gronda.
2006 – Rifacimento della pavimentazione con lastre di marmo (originariamente era in seminato) con il contestuale inserimento dei pannelli radianti a pavimento.
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