La chiesa di Santa Maria Nascente attrae per la sua struttura architettonica: un edificio dall’ampia pianta circolare coperto dal tetto che gli conferisce l’aspetto di una capanna o di una tenda. Viene costruita in un contesto in cui il tema dell’abitare è al centro del dibattito pubblico, poiché sono gli anni appena successivi alla Seconda Guerra Mondiale e la città di Milano ha bisogno di nuovi quartieri e nuclei abitativi per la popolazione che si sta rialzando e ricostruendo.
In pochi anni viene edificata per accogliere la comunità che abita il nuovo quartiere di QT8, inaugurata e aperta al culto negli anni 50, consacrat solo successivamente dal Cardinal Martini nel 1980.
Il progetto è opera di Mario Tedeschi e Vico Magistretti, curato da Piero Bottoni, uno degli architetti italiani legati al movimento moderno, cosi che la chiesa risulta esserne una manifestazione nella declinazione italiana, che rientra in realtà nel ben più ampio progetto di realizzazione dell’intero quartiere.
Struttura e materiali semplici per accogliere la comunità che va costituendosi, cosi come è significativo in tale ottica l’ampio spazio interno ed esterno, con il giardino e il porticato che circonda il perimetro della chiesa, su cui si affaccia anche il battistero circolare.
Anche l’interno è concepito per raccogliere l’assemblea attorno all’altare circolare, per porla in maggior dialogo con il celebrante.
È presente anche un matroneo lungo tutta la circonferenza interna, da cui poter ammirare l’ampio respiro dato dalla struttura.
Poche semplici opere adornano la chiesa: un crocifisso degli artigiani della Val Gardena, due mosaici con Santi della tradizione popolare quali Santa Maria Goretti, San Domenico Savio, Santa Rita da Cascia e Sant’Antonio da Padova, una statua della Madonna di Leone Lodi, un fine tabernacolo decorato con un bassorilievo raffigurante l’Annunciazione.
L’eco del desiderio di abitare insieme e incontrarsi risuona anche qui: “e viene ad abitare in mezzo a noi”, come ricorda l’incipit del Vangelo di Giovanni.
1947 – La chiesa viene edificata per volere del card. Ildefonso Schuster su progetto degli architetti Vico Magistretti e Mario Tedeschi e rientra in un quartiere sperimentale realizzato nell’Esposizione della VIII Triennale d’Arte del 1947. La prima pietra fu posta dal Cardinale il 14 febbraio 1954.
1980 – La chiesa venne consacrata il 31 maggio da mons. Carlo Maria Martini.
1980 – Parallelamente ai pilastri che reggono la struttura sono state aperte negli anni ottanta del novecento strette e alte finestre per aumentare la luce che originariamente entrava solo dalle fenditure presenti nel nodo di gronda.
2006 – Rifacimento della pavimentazione con lastre di marmo (originariamente era in seminato) con il contestuale inserimento dei pannelli radianti a pavimento.