Edificio a pianta rettangolare ed aula unica. La facciata è a capanna, senza particolari elementi distintivi. Al centro si apre un portale con stipiti in pietra sormontato da una apertura rettangolare. Le falde della copertura sono aggettanti e sostenute da travi su peducci. Sul retro a sinistra sorge la torre campanaria, in aggiunta d un campaniletto a vela in facciata.
L’interno, coperto da solaio ligneo cassettonato, reca ancora traccia delle numerose campagne decorative che hanno interessato l’edificio; le più antiche ancora visibili dovrebbero risalire alle commissioni delle monache. Si tratta spesso di affreschi devozionali e popolari, il più delle volte pesantemente rimaneggiati dai restauri. Sui fianchi in alto si aprono due aperture rettangolari, mentre altre aperture al primo livello, oggi tamponate, si individuano sul fianco destro. L’altare è ospitato in una piccola abside semicircolare, anch’essa decorata da pitture murarie.
XIII – Una chiesa con la stessa denominazione è citata nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero. Era annesso ad un cenobio femminile di clausura.
XV – Sono ancora presenti numerosi affreschi, benché pesantemente restaurati, risalenti ad epoche diverse.
1575 – Nelle numerose visite tra XVI e XVII secolo la chiesa è sempre descritta in cattive condizioni, che sembrano migliorare solo con la fine del sec. XVII.
1817 – La chiesa viene restaurata dagli “imbiancatori” Paolo Vismara e dai fratelli Bottini.
1930 – Restauri a cura della Scuola Beato Angelico di Milano. Viene costruito un nuovo campanile.
1985 – L’edificio viene restaurato.
1991 – Viene dato il nulla osta per rifare la copertura.
1999 – Viene restaurato lo Sposalizio della Vergine conservato nell’edificio sacro.
2012 – Viene rifatta la copertura.