Dallcollocata nel vecchio centro storico, la chiesa ha la sua facciata prospettante ad est con un discreto spazio di sagrato tutto attorno, ma in modo più accentuato sui lati est e sud.
a strada posta sul lato destro della chiesa, due rampe di scale ricavate dal terrapieno del sagrato, dipartendosi da un unico ripiano raggiungono con diciotto gradini, la quota del sagrato. La facciata è composta da tre ordini sovrapposti; quattro lesene in muratura, partendo da un basamento continuo, suddividono l’ordine inferiore in tre settori e reggono direttamente una trabeazione che, a forma di guscia, fa da appoggio al cornicione coperto in coppi che conclude l’ordine inferiore. Il settore centrale è tutto interessato dall’ingresso principale che si apre sotto un piccolo portico, aperto sui tre lati con archi in muratura poggianti su due esili colonne in arenaria in opera ciascuna su proprio basamento sempre in arenaria. Il portico ha soffitto piano ed è coperto da tetto in coppi a tre falde. Il secondo ordine prosegue di poco più ristretto, sempre però suddiviso in tre settori da quattro lesene che reggono, con capitello tuscanico,una seconda trabeazione sempre a forma di guscia fa da appoggio ad un cornicione che conclude il secondo ordine architettonico. Il settore centrale di questo rodine è interessato dalla finestra che illumina la navata e che esternamente è dotata di cornice sagomatura. I due settori laterali invece presentano due piccole edicole con nicchie. Il terzo ordine prosegue solo per poco in altezza suddiviso in tre settori da quattro lesene che reggono direttamente una cornice che seguendo le due falde del tetto conclude la facciata. Un ingresso secondario alla chiesa è ricavato sul lato sud ed è preceduto da un portico dotato di involto a crociera sopra il quale è stato ricavato un vano per accogliere il mantice dell’organo. Un terzo ingresso si trova a lato del campanile sul lato nord. Dal portico della facciata attraverso l’ingresso principale dotato di serramento in legno a due ante, seguito da bussola in legno, si perviene al vano della chiesa che si presenta a navata unica suddivisa da lesene in quattro campate. Le lesene, partendo da una base in stucco lucido proseguono in muratura reggendo con i loro capitelli corinzi, la trabeazione, il fregio ed il cornicione. Sopra il cornicione si imposta la volta a botte che copre la navata. In corrispondenza di ogni campata, sopra il cornicone si aprono due finestre, una per lato, raccordate alla volta con la loro strombatura. Il presbiterio è poco più stretto della navata sopraelevato di due gradini e delimitato da balaustre in marmo; con pianta rettangolare e coperto da volta a botte con due finte finestre ed è seguito dal coro con pianta semicircolare. Il presbiterio, presenta al centro l’altare maggiore , opera di scuola di fantoniana realizzato in marmo nero di Orezzo e fittamente lavorato ad intarsio con marmi policromi. Dietro l’altare maggiore vi è il coro in legno di noce con 19 stalli dotati di schienali decorati di fondelli incorniciati e suddivisi fra loro da lesene, il sedile corrente è in opera su mensole; solo lo stallo centrale ha i braccioli. La sagrestia è collocata a sud del presbiterio, è un vano a pianta rettangolare coperta da volta a quattro vele con riquadro centrale dipinto a fresco. La torre campanaria è posta a nord del presbiterio e presenta su questo lato una base molto ampia che si innalza sino alla quota del tetto della chiesa per proseguire poi riducendo la sua larghezza solo sul lato est
1480 – la comunità di Vigolo, concluse il suo cammino verso l’autonomia parrocchiale, iniziato l’11 aprile 1480, smembrandosi in forma definitiva dalla chiesa matrice di Tavernola per decreto del 23 gennaio 1587 del vescovo Girolamo Regazzoni
1704 – la chiesa, dedicata in origine alla Madonna Assunta, alla fine del XVII secolo risultava essere “così malridotta da minacciare rovina”. Per disposizione del vescovo Luigi Ruzini, nel 1704, si cominciò così a costruire la nuova chiesa che fu terminata nel 1718.
1750 – il campanile, completato nel 1750 e ristrutturato nel 1847, venne dotato due anni dopo di un concerto di sei campane in “re n.” della ditta Pruneri di Grosio, consacrato dal vescovo Luigi Speranza nel 1858
1750 – l’organo costruito da Perolini nel 1750 circa, fu rinnovato dalla ditta Sgritta di Iseo nel 1863, e nuovamente restaurato dalla ditta Carlo Marzoli di Varese nel 1926
1781 – la chiesa venne consacrata il 2 giugno 1781, per mano del vescovo Gian Paolo Dolfin, che le confermò l’antico titolo di S. Maria Assunta
1892 – l’esterno, venne restaurato una prima volta nel 1892.
1896 – l’interno fu rinnovato, limitatamente all’area del presbiterio, con l’intervento dello stuccatore Giuseppe Zenoni e del pittore Giovanni Pezzotta che affrescò il Crocifisso nel catino absidale e, nella volta, L’assunzione e l’Incoronazione di Maria
1929 – la chiesa è sottoposta ad un generale intervento di restauro su progetto dell’ing. Angelini
1942 – L’artista Poloni, affrescò il Battesimo di Gesù al fonte battesimale
1943 – dopo la requisizione bellica la ditta Dante d’Adda di Crema fuse l’attuale concerto di otto campane in “re b.” che venne consacrato dal vescovo Giuseppe Piazzi il 10 dicembre 1953
1947 – il 10 dicembre 1947 il vescovo Adriano Bernareggi consacrava l’altare maggiore includendovi le reliquie dei santi Alessandro e Faustino
1963 – venne riordinata la doppia scala di accesso al sagrato, con l’aggiunta di una leggera barriera in ferro
1970 – viene realizzato l’impianto di riscaldamento della chiesa
1972 – vengono ritinteggiate le pareti esterne della chiesa
1983 – vengono restaurate la facciata ed i tetti della chiesa
1993 – viene rifatta la pavimentazione del sagrato
1995 – vengono eseguiti lavori di restauro internamente alla chiesa