il fronte principale è suddiviso da due cornicioni orizzontali in tre ordini. L’ordine inferiore presenta al centro il portale dell’ ingresso principale in arenaria sagomato con relativo coronamento, il tutto in rilievo di tre gradini sempre in arenaria. Al di sopra del primo cornicione la facciata si restringe e sui due tratti esterni vi sono due statue a coronamento. Il secondo ordine presenta al centro un ampio rosone di forma circolare con contorno in muratura svasata verso l’esterno. Ai lati del rosone sono presenti due nicchie ricavate in due tratti di parete leggermente arretrati che ospitano la statua della Madonna e di S. Giuseppe. Al di sopra del secondo cornicione continua il terzo ordine che funge da coronamento della facciata con la parte centrale che riporta la scritta che ricorda la dedicazione della chiesa; il timpano curvo completa il coronamento centrale. Internamente la chiesa si presenta a navata unica suddivisa da lesene in cinque campate. Le lesene poggiano su una zoccolatura in marmo Botticino e si completano con capitelli corinzi compositi; sopra i capitelli corre la trabeazione con relativo cornicione sopra il quale si imposta la volta a botte con due ampie finestre per parte con relative strombature di raccordo alla volta. La prima campata presenta a sinistra la cappella del battistero, aperta ad arco verso la navata e completa di cancelletto in ferro: entro il piccolo vano a pianta quadrata è posto la vasca in marmo di Botticino con coperchio in rame, sermpre nella prima campata a destra è presente uno degli ingresso laterali. Nella seconda campata sono presenti due cappelle: quella di sinistra è dedicata a S. Giuseppe con altare in legno mentre quella di destra è occupata da un confessionale in legno. La terza campata ospita due ingressi laterali protetti da bussole in legno. La quarta campata ospita due cappelle: quella di sinistra è dedicata alla Madonna del Rosario ed è dotata di altare con mensa in marmo nero con intarsi di marmi policromi, la cappella di destra invece è dedicata al Sacro Cuore con altare in legno con mensa in marmo. La quinta campata ospita a sinistra l’accesso alla cappella feriale mentre a destra è presente un ingresso laterale. Il presbiterio è rialzato di tre gradini in marmo di Zandobbio ed è coperto da volta a botte. Altre due finestre per parte, sempre con le rispettive strombature di raccordo, illuminano il presbiterio. Un’apertura sulla sinistra immette nel corridoio che la collega alla sagrestia e alla cappella feriale. Il coro absidato è coperto in un primo tratto da tazza circolare e ci conclude con il catino semicircolare
1416 – di una chiesa dedicata a S. Maria in Paratico si ha menzione in un documento d’archivio
1575 – il 18 settembre, l’arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo, visitando la chiesa parrocchiale di Santa Maria di Paratico, annotava la presenza di quattro altari
1666 – secondo quanto si desume dal sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto dal cancelliere Marenzi, la chiesa parrocchiale di Paratico, nel distretto civile di Brescia, sotto l’invocazione di Santa Maria, era aggregata alla pieve di Calepio. Figurava con tre altari; al maggiore era eretta la scuola del Santissimo Sacramento. Nei confini della parrocchia erano compresi gli oratori di San Carlo e di San Pietro
1724 – ampliamento e ristrutturazione dell’antica chiesa
1781 – nella relazione fatta dal parroco, in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta il 28 giugno, si annotava che la chiesa aveva tre altari. All’altare maggiore era eretta la scuola del Santissimo Sacramento, mentre al secondo, della Beata Vergine del Rosario, era istituita l’omonima confraternita. In questa parrocchia si esercitava la scuola della dottrina cristiana sia per gli uomini che per le donne ed era registrata la presenza di un luogo pio della Misericordia, o della Carità
1878 – gli interni vengono restaurati ed integrati nelle decorazioni
1896 – posa della prima pietra del nuovo radicale ampliamento per mano del vescovo Gaetano Camillo Guindani, che portò al raddoppiamento delle superfici
1904 – consacrazione della nuova chiesa da Giacinto Arcangelo vescovo di Asti, che la dedicava al mistero dell’Assunzione di Maria e poneva nell’altare maggiore le reliquie dei santi Giusto, Valentino e Vincenzo
1945 – restauro dei prospetti esterni
1963 – modifiche della gradinata del sagrato
1972 – la chiesa è sottoposta ad un generale intervento di ristrutturazione
1973 – ristrutturazione ed adeguamento liturgico degli spazi presbiteriali
1982 – il campanile viene sopralzato e vengono aggiunte tre nuove campane
1986 – restauro delle tinte e delle decorazioni interne
1988 – nuova vetrata in facciata
2002 – nuovo impianto di riscaldamento con pannelli radianti a pavimento e nuova pavimentazione della navata
2003 – manutenzione straordinaria delle facciate
1986 – sistemazione della copertura
1970 – realizzazione dell’impianto di riscaldamento ad aria