orientata con l’abside a nord, presenta la facciata prospettante a sud, preceduta da un ampio sagrato che si estende anche sui lati est ed ovest; quest’ ultimo è raccordato al piazzale sottostante mediante scala con un primo tratto con gradini ad arco in arenaria, seguiti da un secondo tratto con gradini dritti, fiancheggiati da parapetti in muratura. La facciata presenta due ordini architettonici sovrapposti. Quello inferiore è suddiviso verticalmente in cinque scomparti da gruppi di lesene e controlesene che partendo da un basamento continuo in marmo di Zandobbio, con i loro capitelli in stile toscanico reggono la struttura del cornicione completo di trabeazione. Segue poi la struttura che fa da basamento al secondo ordine che prosegue solo in corrispondenza dei tre settori centrali, sempre con due lesene e controlesene che, complete di capitello in stile corinzio, reggono a conclusione dello stesso ordine un timpano triangolare. Nello scomparto centrale dell’ordine inferiore è collocato il portale in marmo di Zandobbio, decorato da due pilastri che reggono il timpano spezzato. Al centro, trai due settori del timpano, prosegue sopra l’architrave un’ampia tribuna con nicchia al centro ove è collocata la statua della Vergine. Nello scomparto centrale del secondo ordine è collocata la grande finestra a forma di loggia, sempre in marmo di Zandobbio con parapetto a balaustra. I due settori ai lati del centrale presentano sia nell’ordine inferiore che in quello superiore, quattro nicchie con le statue in ceppo gentile. Sul fastigio della facciata, sono presenti 5 statue con al centro la Vergine, due angeli musicanti, S. Giovanni Battista e S. Alessandro. Internamente si presenta a tre navate, con quella centrale più alta e slanciata mentre le laterali sono limitate in altezza. Tre grossi pilastri per parte, collegati tra loro da arcate, mettono in comunicazione la navata centrale con quelle laterali. Nella navata centrale, scandita in quattro campate, le lesene addossate ai pilastri, partendo da una zoccolatura in marmo di Zandobbio, reggono con i loro capitelli in stile corinzio la trabeazione ed il soprastante cornicione.. La navata è coperta con volta a botte. La navata centrale è illuminata, oltre che dalla finestra in facciata da quattro finestre per lato, ricavate sopra il cornicione e raccordate alla volta con le relative strombature. Le due navate laterali sono coperte da vole a vela. Due tratti di parete strombate rispetto all’asse della chiesa, collegano la navata principale all’arco trionfale del presbiterio che, sopraelevato di tre gradini, presenta pianta rettangolare e coperto da volta a botte, si completa nell’abside a pianta semicircolare, raccordata con catino alla volta del presbiterio. Altre quattro finestre sopra il cornicione illuminano il presbiterio ed il coro. Nella prima campata della navata di sinistra è collocato il fonte battesimale, nella seconda campata vi è la cappella con l’altare dedicato a S. Fermo, la terza campata ospita l’ingresso laterale e la quarta campata invece presenta l’altare dedicato alla Madonna del Rosario. La prima campata della navata di destra, non ha destinazioni particolari, nella seconda campata vi è la cappella delle Anime Purganti, la terza campata ospita l’altro ingresso laterale e nella quarta campata è presente la cappella dedicata alle Santissime Reliquie. Le due pareti di raccordo tra la navata principale ed il presbiterio presentano due porte che immettono a destra nella sagrestia ed a sinistra in un passaggio che conduce al campanile ed alla cappella iemale di S. Giuseppe. Dietro l’altare maggiore con paliotto in marmo nero intarsiato, c’è il coro in legno di noce costituito da 15 stall
1260 – in una lista delle chiese di Bergamo sottoposte a un censo imposto dalla Santa Sede, la chiesa di Chiuduno, dipendente dalla pieve di Telgate, compariva sotto l’invocazione a Santa Maria
1575 – in occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta il 15 ottobre, la parrocchia di Chiuduno, dipendente dalla pieve di Telgate, risulta sotto l’invocazione di San Michele, mentre la chiesa di Santa Maria era definita antica parrocchiale
1666 – nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto dal cancelliere Marenzi, presso la parrocchiale beneficiata sotto l’invocazione di “Santa Maria e San Michele arcangelo” di Chiuduno, dipendente dalla pieve di Telgate, figuravano le scuole del Santissimo Sacramento e del Rosario
1710 – iniziarono per volere del parroco Venturino De Bonomis, iniziarono i lavori di costruzione della nuova chiesa
1743 – il 23 giugno viene consacrata dal vescovo Antonipo redatti che la insigniva del titolo di prepositurale
1745 – viene costruito l’imponente campanile, tutto in pietra squadrata
1832 – la nuova parrocchiale, divenuta infussicente a contenere il crescente numero dei fedeli viene ampliata conl a costruzione delle navate laterali
1850 – viene costruito l’organo da Adeodato Bossi
1861 – la parrocchia di Santa Maria Assunta di Chiuduno risultava annessa alla vicaria di Telgate. A quest’epoca la comunità contava 1620 anime ed era retta da un prevosto, due coadiutori e quattro sacerdoti.
1867 – venne costruita la cappella iemale dedicata a S. Giuseppe
1921 – vengono eseguite nuove decorazioni, dall’artista Fermo Taragni
1949 – viene costruita la penitenziaria degli uomini
1967 – viene rinnovato l’impianto di riscaldamento
1968 – lavori di risanamento sulle murature della sagrestia
1972 – revisione delle coperture e rifacimento dell’intonaci esterni
1974 – vengono restaurati i prospetti esterni
1979 – viene rinnovato lo scalone d’accesso al sagrato
1992 – rifacimento del tetto
1993 – restauro delle stare in ceppo poste in facciata
1995 – istallazione di nuovo impianto elettrico per dissuasione volatili