Per visitare con consapevolezza la chiesa del quartiere di Metanopoli, dedicata a Santa Barbara, occorre anzitutto presentare il contesto storico della sua costruzione.
L’edificio vuole simbolicamente porsi come soglia di passaggio tra la zona degli uffici e del mondo del lavoro e le residenze abitative del quartiere.
Progettata dall’architetto Mario Baciocchi e realizzata sotto l’attenta direzione di SNAM, venne inaugurata dall’Arcivescovo di Milano GB. Montini il 3 dicembre 1955.
In quel periodo, si stavano ancora completando le prime residenze, e stavano per iniziare i cantieri della costruzione dei servizi sportivi e della scuola delle suore salesiane.
La preferenza temporale per l’edificazione della Chiesa genera motivata sorpresa, in quanto anticipa di circa due anni l’inaugurazione del Primo Palazzo Uffici ritenuto, per la sua forma originale, il simbolo del pubblico riconoscimento politico ed economico di SNAM-ENI.
Ricordiamo che la SNAM (Società Nazionale Metanodotti) costituita nel 1941, entrò a far parte del gruppo ENI (Ente Nazionale Idrocarburi) solo nel febbraio 1953.
La scelta temporale della fondazione è quindi non casuale ma cercata, sostenuta dalla coscienza che formava la figura del personaggio Enrico Mattei, il quale riteneva importante la necessità di risollevare il popolo devastato dalla guerra, risvegliando l’orgoglio e il senso di appartenere ad una storia comune, quale espressione fondante di una nuova comunità che si stava formando.
Per questa ragione, le pareti all’interno della chiesa, negli anni vennero adornate da lapidi marmoree che riportano episodi di eventi tragici che “coinvolsero i lavoratori dell’ENI”.
Sono espressione di pietà popolare e nel contempo segno della condivisione del dolore di tutta la comunità degli impiegati e dei residenti con le famiglie dei lavoratori duramente colpite.
L’edificio religioso viene così riconosciuto come luogo della memoria di un popolo, con una storia da custodire e da proteggere.
In questa ricerca di tradizione e di senso di appartenenza, affinché la chiesa diventasse “la dimora di tutti” occorreva riempirla di “bellezza”.
Assistito dall’Arcivescovo di Milano Montini e dal professore Marcello Boldrini, Mattei decise di valorizzare le pareti della chiesa con opere d’arte moderna.
Furono coinvolti artisti già affermati nel campo internazionale: Cassinari, Gentilini, Fazzini e Tomea.
Altri autori più giovani (Arnaldo e Giò Pomodoro, Pietro e Andrea Cascella) in quel periodo iniziavano il loro percorso artistico, partecipando agli eventi internazionali presso la Biennale di Venezia e della Triennale di Milano.
La ricerca del dialogo con gli interpreti della contemporaneità e la qualità delle opere d’arte realizzate hanno reso questo edificio sacro un espressione unica nel panorama nazionale.
Appartenenza, tradizione e bellezza sono le basi fondanti di questo edificio che ha vocazione di diventare punto di riferimento nella città, facendo incuriosire e commuovere quanti lo visitano.
1953 – La chiesa viene costruita tra il 1953 ed il 1955 su progetto dell’architetto Mario Bacciocchi.