la piccola chiesa, posta al termine del vecchio centro storico, presenta la sua facciata prospettante ad est, delimitata ai lati da due lesene appena accennate, conclusa da una cornice molto semplice che la corona seguendo la pendenza delle falde del tetto. L’ingresso è ad arco a sesto acuto con contorno di cotto, cosa ai lati due finestre monofore sempre a sesto acuto dotate di inferriate. Nella parte alta, sopra l’ingresso, vi è una piccola finestra quadrilobata. Internamente la chiesa è a navata unica con tanta rettangolare coperta con da tetto con travetti a vista,sostenuta al centro da capriata. Il presbiterio è sopraelevato di un gradino ed è illuminato, oltre che dalle finestre in facciata, anche da due monofore poste sulle pareti laterali. Sul lato nord è posto l’ingresso laterale. Sulla sinistra della navata, in parte rientrante nell’aula, vi è la cappella di S. Antonio.
1632 – don Paolo Fenaroli, suggerì al popolo di erigere una cappella dedicata a S. Rocco, protettore contro la peste; ma nonostante il popolo fosse contento della proposta, questo risultava impoverito per i lavori ed i commerci sospesi durante l’epidemia, quindi il parroco si offerse di erigere lui stesso la cappella, con diritto di sepoltura per la nobile famiglia Fenaroli e diritto di patronato. Originariamente la chiesa era di dimensioni contenute (5 metri per 8 metri) ed aveva un unico altare e facciata rivolta alla strada ed all’abitazione Fenaroli
1660 – rimesse le finanze del paese, il popolo d’accordo con il parroco Fenaroli, volle ingrandire l’oratorio in senso laterale alla via, ed ebbe così due altari: il vecchio che si dedicò a Sant’Antonio, e l’altare maggiore per San Rocco. La lunghezza della chiesa raggiungeva così circa 14 metri.
1911 – la chiesa che si trovava in avanzato stato di degrado, ed in concomitanza con i lavori di sistemazione della piazza, venne completamente restaurata riducendone un po la lunghezza
1950 – quando il vescovo Bernareggi affidò la parrocchia id Vigolo al parroco Giuseppe Adobati gli disse: A Vigolo non ci sono chiese da costruire. Anzi, ce ne sarebbe una da abbattere, quella di S. Pietro
1967 – venne presentata alla Commissione Arte Sacra della Curia di Bergamo la domanda di abbattimento della piccola chiesa, ma questa non trovò ascolto presso gli esaminatori di Curia
1981 – la chiesa venne completamente restaurata